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La Psicologia dei Soldi: Quali Lezioni Ci Portiamo a Casa?

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La Psicologia Dei Soldi. Il rapporto con i soldi è qualcosa di molto soggettivo. Da questo libro ho voluto estrarre alcune lezioni utili.

Ognuno di noi ha il proprio rapporto con i soldi.

C’è chi sta male ogni volta che deve pagare qualcosa, e c’è chi, invece ed in modo diametralmente opposto, non riesce a tenersi nulla in mano perché deve sempre spendere tutto quello che ha.

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C’è chi li spende anche come antistress: ti è mai capitato lo shopping compulsivo?

Peggio ancora, lo shopping compulsivo riparatore 😂.

C’è ancora quello che sta bene solo se risparmia; alcuni, addirittura, vivono di privazioni (quasi di stenti) tutta la vita, per poi morire milionari.

Altri ancora li demonizzano: se hai soldi, sei sicuramente un mostro. O un disonesto. O figlio di qualcuno.

Nella loro testa, è impossibile che qualcuno se li possa essere guadagnati. Ancora meno meritati!

Eppure … tutti lavoriamo, tutti i giorni, per averne un po’.

Un aspetto che fa quasi paura, è che, nella realtà quotidiana, nessuno di noi (o quasi nessuno) ha mai pensato, o pensa al proprio rapporto con i soldi.

Tutti lo diamo per scontato.

Pensiamo, persino, che gli altri abbiano lo stesso atteggiamento che abbiano noi verso i soldi.

Ecco, un ottimo libro da leggere sull’argomento, anche per esplorare quel che proviamo noi verso il denaro, è quello di Morgan Housel: La Psicologia dei Soldi.

[MODE SPOILER]

Per me, questo libro, andrebbe insegnato a scuola!

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La Psicologia Dei Soldi” di Morgan Housel è un libro di educazione finanziaria la cui tesi di fondo è che nella gestione dei soldi non è tanto importante ciò che conosciamo, ma come ci comportiamo. 
In altre parole, il buon Morgan sostiene che la dimensione psicologica gioca un ruolo primordiale in materia di finanza personale e dobbiamo tenerne conto per comprendere tante verità legate al denaro.

“Le persone fanno cose folli con i soldi. Ma nessuno è folle”.

Morgan Housel


Le persone fanno cose folli con i soldi. Ma nessuno è folle.

Quanta verità in queste parole.

In realtà, quando noi pensiamo che le persone fanno cose folli con i soldi, sono folli per noi!

Ma certamente non per loro, che hanno compiuto quel gesto tanto lontano dalla nostra comprensione.

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Il libro offre una panoramica approfondita su come le emozioni, le esperienze personali e i bias cognitivi influenzino il modo in cui gestiamo le nostre finanze.

Housel utilizza una combinazione di aneddoti, storie e dati empirici per illustrare concetti chiave legati alla psicologia del denaro, spiegando come la nostra mente sia incline a errori sistematici quando si tratta di prendere decisioni finanziarie. Attraverso esempi concreti e situazioni reali, il libro offre preziose lezioni su come individuare e mitigare tali errori.

Un tema ricorrente nel libro è l’importanza della prospettiva a lungo termine e della pazienza nell’investire.
Housel sottolinea che il successo finanziario non dipende solo dalle competenze tecniche, ma anche dalla capacità di controllare le emozioni e resistere alle tentazioni a breve termine.

In generale, “La Psicologia dei Soldi” è un libro che offre un approccio accessibile e pragmatico alla gestione delle finanze personali, fornendo ai lettori una migliore comprensione di come le decisioni finanziarie vengono influenzate dalla psicologia umana.
La sua combinazione di narrazione coinvolgente e saggi consigli lo rende un’ottima risorsa per chiunque sia interessato a migliorare la propria gestione del denaro e a comprendere meglio il proprio rapporto con le finanze.

Detto ciò, quali lezioni ci portiamo a casa?

Lezione #1: L’Impatto delle Emozioni sulle Decisioni Finanziarie

Le emozioni giocano un ruolo cruciale nelle decisioni finanziarie.

Le emozioni influenzano il nostro pensiero razionale e possono portare a comportamenti irrazionali.

La paura e l’avidità, in particolare, possono distorcere la nostra percezione del rischio e della ricompensa, spingendoci a compiere scelte finanziarie impulsivamente.

È importante riconoscere, e accettare, che ciascuno di noi ha un’esperienza unica che informa le nostre decisioni finanziarie, e questa esperienza può essere limitata e distorta.

Ad esempio, le persone possono essere influenzate da eventi passati, come una recessione economica vissuta in giovane età, che colora la loro percezione del rischio futuro: hai presente la nonna che ha vissuto la guerra e che risparmia ancora oggi, mettendo da parte tutta o quasi la pensione, non si sa per chi o per cosa?

Ecco, quel comportamento deriva dalla paura dell’infanzia vissuta in un momento di assoluta paura, incertezza del futuro, e di forti restrizioni economiche; sapere di mettere da parte, per lei, risolve quel problema e le permette di dormire tranquilla.

Comprendere il ruolo delle emozioni nelle decisioni finanziarie può aiutarci a sviluppare una maggiore consapevolezza e adottare strategie più razionali nella gestione dei nostri soldi.

Lezione #2: Differenze tra Diventare Ricchi e Rimanere Ricchi

Diventare ricchi e rimanere ricchi sono due obiettivi diversi che richiedono qualità e strategie diverse.

Per diventare ricchi, spesso è necessario correre rischi e adottare un’ottimistica prospettiva a lungo termine.

Tuttavia, una volta raggiunta la ricchezza, è essenziale essere umili e prudenti, riconoscendo che la fortuna può aver giocato un ruolo nel nostro successo finanziario.

Questo equilibrio tra rischio e prudenza è fondamentale per preservare la ricchezza nel tempo e proteggerla da eventuali perdite.

Ad esempio, coloro che investono in modo imprudente o spendono eccessivamente dopo aver raggiunto la ricchezza possono ritrovarsi in difficoltà finanziarie.

La frugalità e la capacità di adattarsi ai cambiamenti delle circostanze finanziarie sono quindi importanti per mantenere la ricchezza nel lungo periodo.

Lezione #3: L’Importanza di Non Mostrare Ricchezza

Questa lezione può sembrare scontata, ma purtroppo non lo è.

Nell’era dei social, dell’apparenza, delle Ferrari o Lamborghini affittate per un’ora (forse mezz’ora) per fare un video e fingersi ricchi pur di vendere un infoprodotto su “come diventare ricchi” al modico prezzo solo per oggi di 39 euro, l’affitto della stanza a Dubai per mostrare una realtà che non esiste … insomma in quest’epoca dove in tanti pensano più ad apparire che ad essere, l’importanza di non mostrare e ostentare ricchezza rimane una lezione molto attuale.

Aggiungo … ancor più se la ricchezza non ce l’hai.

Mostrare ricchezza attraverso acquisti vistosi o uno stile di vita lussuoso può essere ingannevole e non riflette necessariamente la vera situazione finanziaria di una persona.

È importante comprendere che la vera ricchezza risiede nella gestione saggia delle risorse finanziarie e nel mantenere un equilibrio tra spese e risparmi.

La vera ricchezza è fare in modo che i soldi ti liberino “tempo”: il tempo è l’unica risorsa non rinnovabile nella nostra vita.

Tu puoi fare tutti i soldi che vuoi, ma non puoi avere tutto il tempo che vuoi.

Giudicare la ricchezza basandosi su segni esteriori può essere fuorviante e portare a decisioni finanziarie poco sagge (per non dire stupide!)

Al contrario, concentrarsi sulla costruzione di una solida base finanziaria attraverso abitudini di risparmio sane (occhio … ho detto sane!) può garantire una maggiore sicurezza finanziaria nel lungo termine.

Quel “sane” non vuol dire diventare accumulatori seriali di soldi, per chissà cosa.

Quel “sane” significa evitare gli eccessi della spinta ad apparire, che non porta a nulla.

Ricorda:

Quando qualcuno ti vede sulla Lamborghini, non si ricorda di te, ma della Lamborghini. #Sapevatelo

Lezione #4: La Fallacia di Basarsi sui Dati Storici

Solo perché qualcosa è successa nel passato, non significa che ricapiterà nel futuro.

Eppure, la nostra mente si basa su questo.

Questo concetto si ricollega a quello del “Cigno Nero” di Nassim Nicholas Taleb, ma del Cigno Nero ne parleremo in un altro articolo. 😉

Fidarsi troppo dei dati storici per guidare le decisioni finanziarie può portare a errori significativi, poiché il passato non è sempre un indicatore affidabile del futuro.

Il mondo finanziario è in continua evoluzione e le condizioni economiche e di mercato possono cambiare in modi imprevedibili.

È importante adottare una visione critica dei dati storici e riconoscere i limiti della loro applicabilità nel prevedere il futuro.

Basarsi esclusivamente sui dati passati può essere sbagliato; è consigliabile prendere in considerazione una varietà di fattori, tra cui le condizioni attuali del mercato, le tendenze economiche e i cambiamenti strutturali nel panorama finanziario.

Sii pronto al cambiamento, e guardati sempre intorno.

Non dare nulla per scontato e non basarti solo sui dati storici.

Lezione #5: Il Concetto dell’Abbastanza

Abbastanza.

L’Abbastanza, come concetto, è una medaglia, e in quanto tale, ha due facce:

  • c’è chi non ne ha mai abbastanza
  • e c’è chi ne ha già abbastanza

Se portati all’estremo, questi due modi differenti e soggettivi di vedere la stessa realtà oggettiva, sono entrambi tossici e nocivi.

Chi non ne ha mai Abbastanza

Chi non ne ha mai abbastanza è portato ad alzare sempre l’asticella: nel campo della finanza e dei soldi, alzare l’asticella si traduce in assumersi rischi sempre maggiori.

Unisci una grande ambizione, una forte propensione al rischio, l’adrenalina che si prova, e hai un mix potenzialmente letale.

Queste attitudini sono positive: il problema sorge quando si esagera e si esasperano, e diventano attitudini tossiche.

Chi ne ha già Abbastanza

Chi ne ha già abbastanza, invece, sembra aver raggiunto il nirvana economico.

In realtà, spesso, dietro all’averne già abbastanza, si cela una maschera pesante:

  • l’assenza di ambizione
  • la triste accettazione dello status quo
  • l’accettazione dell’incapacità di cambiare
  • la scusa di non essere in grado

Ma allora dove sta la verità? Dove si trova il corretto punto di incontro tra i due estremi?

In medio stat virtus.

Evvabene, non avevate bisogno di me per sapere che la virtù sta nel mezzo.

Tuttavia, per il concetto dell’Abbastanza, dobbiamo capire che cosa vuol dire “stare nel mezzo”.

La virtù dell’Abbastanza risiede in un aspetto fondamentale: Abbastanza per Me.

Non è una questione di quantità, nè una questione di confronto rispetto alla quantità che hanno gli altri.

Abbastanza per me è l’assunzione di quel rischio massimo oltre il quale, non si dorme più tranquilli.

Fino a quando dormo tranquillo, è Abbastanza. Per me.

A prescindere da quello che potrei ottenere rischiando di più.

Quando si comprende che non ha senso perdere il sonno per qualche euro in più in tasca, si comprende cosa significa Abbastanza Per Me.

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