Google Chrome è il browser più utilizzato al mondo. Ma quali sono le migliori estensioni di Chrome? Ecco la lista completa di tutte le estensioni che non possono assolutamente mancare per rendere “smart” la tua navigazione.

Lo sapevi che Google Chrome è il browser più utilizzato al mondo? Secondo le ultime stime, oltre 2,65 miliardi di utenti che quotidianamente navigano online utilizzano Chrome come browser predefinito.
Al secondo posto troviamo Safari con “soli” 446 milioni di utenti.
È proprio un dato di fatto, che potremmo confermare in questo momento.
Infatti, se ci trovassimo in una stanza con 100 persone, alla domande “quale browser utilizzi solitamente?” quasi il totale numero risponderebbe che utilizza Google Chrome.

Facendo un riflessione, perché un utente dovrebbe utilizzare Chrome? 

Per elencare tutti i vantaggi derivanti dal suo utilizzo servirebbe un articolo a sé stante o un’enciclopedia da aggiornare aggiornamento dopo aggiornamento.

Innanzitutto Chrome è uno dei browser più veloci, dinamici e con migliori performance in circolazione (Google in questo è imbattibile). È estremamente sicuro, è compatibile con qualsiasi dispositivo mobile, consente di sfruttare al massimo tutte le integrazioni con il proprio account Google (Gmail, Maps, Traduttore, Analytics, solo per citarne qualcuna) e garantisce una personalizzazione dell’esperienza di navigazione unica, grazie alla presenza di centinaia di migliaia di estensioni Chrome che possono essere facilmente integrate al browser.

Però, in questa grande scelta di estensioni, è necessario fare una scelta accurata, o meglio una scelta smart per aiutarci nella vita di tutti i giorni.

È per questo che ti presento quelle estensioni di Chrome che possono migliorare la tua routine lavorativa.

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Estensione numero 1# : One Click Extensions Manager

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Come ho accennato in precedenza, Chrome offre un’enorme varietà di estensioni, alcune più utili di altre.
Se non hai ancora aggiunto alcuna estensione a Chrome, potrebbe essere il momento giusto per farlo.
Tuttavia, sii consapevole del rischio di accumulare estensioni inutilizzate nel tempo, rischiando di perderne di vista alcune.

Oltre a generare confusione nel browser, non dimenticare che ogni estensione installata aggiunge un peso al sistema e può rallentare la tua navigazione.

Ma non temere, esiste una soluzione: One Click Extensions Manager. Questo strumento ti consente di organizzare le tue estensioni in un unico posto e attivarle o disattivarle a seconda delle tue esigenze del momento.

Il mio suggerimento è quello di mantenere attive solo le estensioni che usi regolarmente e disattivare quelle che utilizzi solo occasionalmente.

Estensione numero 2#: Button For Calendar

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Questa estensione può essere un perfetto alleato per non essere mai in ritardo per una riunione.
Che cosa fa nel concreto? Aggiunge un pratico pulsante alla barra degli strumenti, in modo che possiate vedere la vostra agenda direttamente all’interno di Chrome e partecipare facilmente agli eventi imminenti con un semplice clic.

Con questa pratica estensione, non vi troverete mai più impreparati per un incontro importante. Aggiungendo un comodo pulsante alla barra degli strumenti del vostro browser Chrome, potrete accedere facilmente alla vostra agenda direttamente dal vostro browser e partecipare agli eventi imminenti con un solo clic.

Ma non è tutto: questa estensione invia anche promemoria per le riunioni in arrivo, garantendo che rimaniate sempre aggiornati sugli appuntamenti imminenti senza dover costantemente consultare il vostro calendario.
Con “Button for Calendar“, potrete gestire il vostro tempo in modo più efficiente e assicurarvi di essere sempre puntuali e preparati per le vostre riunioni.

Estensione numero 3#: Awesome Screenshot

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Uno degli strumenti più essenziali dell’intera lista di estensioni è Awesome Screenshot & Screen Video Recorder, progettato appositamente per catturare screenshot e registrare schermate sul tuo browser Google Chrome.

Ma non ci aiuta soltanto a fare queste cose. Con questo strumento, puoi catturare screenshot di varie tipologie, come una porzione specifica dello schermo, un’area selezionata, l’intera finestra del tuo computer, e persino (e questo è davvero fantastico) di tutta la pagina web o documento in cui ti trovi – non solo la parte visibile, ma anche quella che richiederebbe uno scroll per essere visualizzata.

Ma ci sono ancora più opzioni a disposizione. Dopo aver catturato uno screenshot, l’estensione ti consente di copiare, eliminare o salvare l’immagine, e persino di modificarla direttamente dal tuo browser.

Inoltre, oltre alla funzione di cattura screenshot, questa estensione ti permette di registrare il tuo schermo. Anche qui, hai un’ampia gamma di opzioni tra cui scegliere: puoi registrare l’intero schermo o il video dalla tua webcam, attivare o disattivare il microfono e definire la qualità del video. Non male avere queste funzione a portata di click, vero?

Estensione numero 4#: Airpm for ChatGPT

airpm chat

Mi chiedo se anche voi abbiate dedicato un’enormità di tempo a interagire con ChatGPT, sperando di trovare suggerimenti utili e efficaci.
A volte ho pensato di non essere stato abbastanza dettagliato nel formulare le mie richieste o nel comunicare chiaramente il mio intento.
Mi è capitato di ripetere le stesse domande, confidando nella speranza di ottenere una risposta nuova e accurata (segnale inequivocabile di una certa dose di follia e anche di speranza).
Per ottenere i massimi risultati, è necessario padroneggiare l’arte di fornire input al sistema, cosa che a volte può rivelarsi abbastanza impegnativa.
Per fortuna poi, ho scoperto AIPRM. 
Si tratta di un super potenziatore di intelligenza artificiale progettato per assistervi nella creazione di input ottimali quando utilizzate ChatGPT, consentendovi di sfruttare al massimo le sue capacità.
AIPRM si concentra sul potenziamento delle richieste relative a marketing, vendite, operazioni e produttività, con l’obiettivo di migliorare e far crescere il vostro business.

Dopo aver selezionato il tipo di input desiderato, basta inserire i dettagli rilevanti e vi verranno proposte una serie di opzioni rispondenti alle vostre esigenze: semplice e immediato!

Estensione numero 5#: Text Blaze

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Text Blaze è un’estensione che ottimizza la tua produttività e accelera i processi di lavoro consentendoti di creare e utilizzare modelli di testo personalizzati automaticamente nei tuoi messaggi di testo e nelle email.

Rifletti sul numero di email che invii ogni giorno e su quanti ne hai inviate finora nella tua vita. Molte di esse probabilmente contengono frasi e concetti ripetitivi, che si ripetono incessantemente da un’email all’altra. Text Blaze risolve questo problema consentendoti di risparmiare un sacco di tempo e aumentando notevolmente la tua produttività.

Il funzionamento è semplice. Con Text Blaze, puoi creare modelli personalizzati per ogni paragrafo di testo e associarli a scorciatoie, brevi combinazioni di simboli e parole (come ad esempio “/gr” per un modello di ringraziamento).
Digitando la scorciatoia nella tua email, il modello contenente il paragrafo specifico verrà automaticamente attivato, risparmiandoti tempo prezioso e riducendo al minimo gli errori di battitura.

Questi modelli possono essere dinamici e includere automaticamente informazioni come la data, dettagli del sito web, calcoli, dati personali e altro ancora.

Eccoci alla conclusione di questa lista delle migliori estensioni per Google Chrome.
Questo elenco rappresenta solo una piccola selezione delle numerose estensioni disponibili online.
Ce ne sono molte altre che non ho avuto l’opportunità di menzionare qui, ma ho dovuto fare delle scelte personali basate sui miei gusti soggettivi.

Se non sei d’accordo con qualche scelta o se hai delle estensioni da suggerire, ti invito a condividerle nei commenti. Sarò lieto di leggere i tuoi suggerimenti, rispondere e eventualmente aggiornare questa lista con le tue raccomandazioni!

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Akrasia: che cos’è, e perché potrebbe essere il tuo peggior nemico?

È il lavoro che non inizia mai quello che richiede più tempo per essere terminato

J.R.R Tolkien

Vi dico la mia più sincera verità: ho immaginato la vostra faccia quando avete letto la parola Akrasia.

Semplicemente, è una parola di origini greca da ἀκρασία, ossia assenza di comando.

Tratteggiata da Platone ed Aristotele, l’Akrasia è quella condizione in cui l’uomo o la donna non agisce seguendo le indicazioni della ragione ma quelle della passione del momento.

Sei mai stato in una situazione in cui hai promesso a te stesso di fare qualcosa ma poi hai fatto esattamente il contrario?
Se sì, potresti aver sperimentato ciò che gli antichi greci chiamavano “akrasia“. 

Questo termine, che significa letteralmente “senza potere“, si riferisce al fenomeno in cui una persona agisce contro il proprio giudizio o le proprie intenzioni, spesso succedendo nonostante una chiara consapevolezza delle conseguenze negative.
Esploriamo questo concetto complesso e universale, cercando di capire le sue radici psicologiche e le sue implicazioni nella nostra vita quotidiana.

L’akrasia, spesso associata al concetto moderno di mancanza di autodisciplina, ha intrigato filosofi, psicologi e scienziati per secoli.

Platone e Aristotele l’hanno esaminata nei loro scritti, proponendo diverse spiegazioni per questa discrepanza tra intenzione e azione.

Alcuni sostengono che l’akrasia possa derivare da conflitti interni tra desideri a breve termine e obiettivi a lungo termine, mentre altri suggeriscono che sia il risultato di una mancanza di conoscenza o di una percezione distorta della realtà.

Le moderne teorie psicologiche hanno ampliato questa discussione, esplorando le influenze dell’ambiente, dell’autocontrollo e delle emozioni sulla nostra capacità di prendere decisioni razionali e perseguire i nostri obiettivi.
Alcuni studi suggeriscono che l’akrasia possa essere mitigata attraverso strategie di gestione dello stress, pratiche di mindfulness e tecniche di autocontrollo.

C’è un libro che mi è piaciuto molto riguardo a questa tematica, si chiama Willpower: Rediscovering the Greatest Human Strength scritto da Roy Baumeister, professore di psicologia alla Florida State University, e dal giornalista del New York Times John Tierney.

 
Ecco gli insegnamenti più importanti relativi alla tematica dell’akrasia che ritengo meritevoli di menzione:

  1. La forza di volontà è una risorsa limitata: Gli autori spiegano che la forza di volontà è come un muscolo che può essere affaticato dall’uso eccessivo. Ciò significa che le decisioni difficili o il controllo degli impulsi possono esaurire la nostra capacità di autocontrollo, rendendoci più suscettibili all’akrasia.
  2. Pianificazione e preparazione possono aiutare a conservare la forza di volontà: Una delle strategie consigliate nel libro è quella di pianificare in anticipo le azioni che richiedono autocontrollo. Ad esempio, stabilire degli obiettivi chiari e pianificare le azioni necessarie per raggiungerli può ridurre la necessità di prendere decisioni difficili in situazioni di tentazione.
  3. Fornire incentivi a breve termine può migliorare la forza di volontà a lungo termine: Gli autori discutono della teoria del “supernormale stimulant”, secondo cui fornire ricompense immediate e tangibili per comportamenti desiderati può aumentare la motivazione e la forza di volontà a lungo termine.
  4. L’ambiente ha un impatto significativo sulla forza di volontà: Modificare l’ambiente in cui ci troviamo può influenzare la nostra capacità di resistere alla tentazione. Ad esempio, rimuovere le tentazioni o ridurre le distrazioni può rendere più facile mantenere il controllo degli impulsi e prevenire l’akrasia.
  5. La pratica e la consapevolezza possono rafforzare la forza di volontà: Come per molti altri aspetti della vita, esercitare la forza di volontà e essere consapevoli dei propri pensieri e comportamenti può aiutare a migliorare la capacità di autocontrollo nel tempo.

L’Akrasia per me…..che cosa ho imparato?

Durante periodi intensi di studio universitario, ho sperimentato l’akrasia quando dovevo resistere alla tentazione di procrastinare o di dedicarmi a svaghi piuttosto che al lavoro. Questa lotta mi ha reso consapevole dei limiti della mia forza di volontà e dell’importanza di adottare strategie per gestire efficacemente le mie energie mentali. 

Per affrontarla , ho adottato alcune strategie concrete. Ad esempio, ho imparato a suddividere i compiti in piccoli passi gestibili e a pianificare il mio tempo in modo da avere periodi dedicati allo studio senza distrazioni, come ho consigliato in questi due articoli sugli obiettivi smart e sugli obiettivi okr.

Per mantenere alta la mia motivazione nel lungo termine, ho stabilito degli incentivi concreti per me stesso una volta raggiunti determinati traguardi.
Ad esempio, ho promesso a me stesso di concedermi una pausa di relax o di fare qualcosa di piacevole dopo aver completato una serie di task impegnative.
Devo ammettere che focalizzandomi su questi “premi”, mi ha aiutato tanto.

Sono consapevole dell’importanza di creare un ambiente favorevole alla concentrazione e alla produttività.
Ho organizzato il mio spazio di lavoro in modo da ridurre le distrazioni e favorire la mia concentrazione.
Inoltre, ho sviluppato abitudini come la meditazione e la respirazione profonda per gestire lo stress e mantenere alta la mia forza di volontà nel lungo periodo.

Parallelamente alla mia esperienza personale, trovo interessante notare il legame tra l’akrasia e la professione di ingegnere. 

Gli ingegneri, con la loro dedizione alla risoluzione di problemi complessi e alla realizzazione di progetti ambiziosi, si trovano spesso ad affrontare sfide simili a quelle della akrasia.

Durante progetti lavorativi impegnativi, ho affrontato sfide simili a quelle dell’akrasia. 

Ad esempio, ho dovuto resistere alla tentazione di prendere scorciatoie o di cedere alla pressione per delle consegne in tempi stretti, concentrandomi invece sulla qualità del lavoro e sul perseguire gli obiettivi prefissati.
Queste esperienze mi hanno insegnato l’importanza della disciplina e della coerenza nel perseguire i risultati desiderati senza mai mollare un centimetro.

Tuttavia, proprio come nell’affrontare l’akrasia nella vita personale, gli ingegneri possono adottare strategie per migliorare la loro resistenza mentale e la capacità di rimanere concentrati sui loro obiettivi a lungo termine. L’adozione di metodologie di project management efficaci, la collaborazione con colleghi solidali e la pratica della riflessione e dell’autovalutazione possono aiutare gli ingegneri a superare le sfide e a mantenere la coerenza tra intenzione e azione.

Adottare un approccio consapevole alla gestione del tempo e delle risorse, insieme alla capacità di gestire lo stress e le pressioni del lavoro, può aiutare gli ingegneri a mantenere alta la loro forza di volontà e a perseguire con successo i loro obiettivi professionali.

Attraverso una combinazione di disciplina personale, resilienza e impegno verso l’eccellenza, gli ingegneri possono superare le sfide dell’akrasia e realizzare progetti di successo che contribuiscono al progresso e al benessere della società.

Quindi, abbiamo visto come l’akrasia possa essere una brutta bestia se non gestita a dovere.

Il consiglio migliore che posso darti, da tecnico smart e amico, è quello di cercare di non perdere mai la propria rotta durante il cammino, che sia professionale o meno.

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Esistono libri che possono essere letti, libri che non possono essere letti, e libri che DEVONO essere letti. Ecco, il Cigno Nero è un libro che non possiamo non aver letto.

Adoro il modo di scrivere di Nassim Taleb.

Non è solo una questione di stile di scrittura, ma è anche il suo talento nell’avere una visione prospettica inaspettata.

Nassim Nicholas Taleb, nel suo libro del 2007 intitolato “Il cigno nero: l’impatto dell’improbabile”, ci introduce al concetto di “Cigno Nero“, un termine che denota eventi altamente improbabili ma significativi, il cui impatto trasforma radicalmente il corso della storia, dell’economia e della nostra esistenza stessa.

Inutile dire che il libro è consigliatissimo.

Compralo. Leggilo. Gustalo. 😉

Premetto che quello che segue non è né una recensione al libro, né un riassunto, ma voglio condividere con te alcuni concetti e alcune lezioni che ritengo interessanti.

Che cos’è il Cigno Nero?

Partiamo da quello che riporta wikipedia

La teoria del cigno nero è una teoria scientifica che descrive un evento non previsto, che ha effetti rilevanti e che, a posteriori, viene inappropriatamente razionalizzato e giudicato prevedibile con il senno di poi.

Etimologicamente questa teoria prende le mosse dall’errata assunzione (nell’emisfero boreale) dell’inesistenza del cigno nero, “scoperto” (dal mondo occidentale) solo nel 1697

Wikipedia – https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_cigno_nero

Fino al 1967 non si pensava potesse esistere un cigno nero.

I cigni erano bianchi.

E sono stati bianchi fino a quando non si è scoperto che esistevano, anche i cigni neri.

Ecco, il cigno nero rappresenta quell’evento che non è nemmeno immaginabile, ma che può avere un impatto altamente significativo nella nostra vita, una volta che si manifesta.

Il Pollo Felice di Vedere Il Macellaio

Nel libro “Il Cigno Nero“, c’è una storiella significativa.

Un pulcino nasce e tutti i giorni, alla stessa ora, vede un uomo che arriva e gli fornisce da mangiare.

Ogni giorno, tutti i giorni. L’uomo arriva e porta del cibo con il quale il pulcino si nutre e cresce.

Il pulcino pensa che domani sarà ancora vivo perchè quell’uomo arriverà, come è sempre stato, alla stessa ora a portare del cibo.

Non può immaginare che un bel giorno quell’uomo lo ucciderà per fare di lui del cibo per se stesso.

Perché non lo può immaginare?

Perché basa la sua teoria (“anche domani sarò vivo”) sugli eventi passati (ieri ero vivo), e pensa che sarà sempre così.

Ma gli eventi inaspettati, inimmaginabili, esistono e arrivano.

E quando arrivano, hanno un impatto altissimo sulla nostra esistenza.

Nel caso del pollo, la morte.

Che Cosa Rappresenta il Cigno Nero?

Il cigno nero rappresenta un monito contro la nostra tendenza innata a sottovalutare l’incertezza e la complessità del mondo che ci circonda.

Nonostante i nostri sforzi per predire il futuro e pianificare con precisione, esistono fattori e variabili al di là della nostra comprensione che possono portare a cambiamenti improvvisi e inaspettati.

La teoria del cigno nero ci ricorda che, anche se possiamo identificare i cigni bianchi che popolano il nostro quotidiano, dobbiamo essere consapevoli della presenza dei cigni neri, che possono emergere all’improvviso, portando con sé conseguenze sconvolgenti e imprevedibili, anche se non li vediamo, non li prevediamo, né li possiamo immaginare.

Nelle pagine del suo libro, Taleb non solo ci mette in guardia contro i pericoli dei cigni neri, ma ci offre anche preziose lezioni su come affrontarli.

Attraverso esempi tratti dalla storia, dalla scienza e dall’economia, ci insegna l’importanza di adottare strategie flessibili, diversificate e resilienti per mitigare il rischio e sfruttare le opportunità che possono emergere da eventi imprevedibili.

Alcuni Concetti che Possiamo Imparare da “Il Cigno Nero”

cigno nero lezioni imparate
  1. Riconoscere l’imprevedibilità: È essenziale accettare che l’incertezza è una caratteristica intrinseca della realtà e che non possiamo prevedere tutto. L’incertezza e la fragilità, che sono innate in ognuno di noi di fronte a degli eventi altamente impattanti, ci portano a dover adottare una prospettiva più equilibrata e resiliente di fronte ai cambiamenti imprevisti e alle sfide che incontriamo lungo il cammino.
  2. Sfruttare l’asimmetria: ci sono situazioni in cui le perdite potenziali sono molto più grandi dei guadagni possibili e viceversa. Adottare strategie che sfruttano questa asimmetria a nostro vantaggio è possibile (anche se dobbiamo essere pronti per farlo); possiamo evitare il rischio eccessivo in situazioni dove le perdite potenziali sono sproporzionatamente grandi così come possiamo accettare e programmare di perdere il 90% delle volte, e vincere solo il 10% nelle situazioni dove i guadagni possibili sono nettamente impattanti e maggiori delle singole perdite ( ….eh no, i gratta e vinci non sono uno di questi casi).
  3. Essere antifragili: Antifragilità inteso come opposto della fragilità. Si riferisce alla capacità di trarre vantaggio dal caos e dal disordine. Anziché cercare di evitare il rischio a tutti i costi, dovremmo cercare di costruire resilienza e adattabilità, in modo da poter beneficiare delle situazioni di incertezza anziché subirne le conseguenze negative.
  4. Essere consapevoli delle nostre limitazioni: la fiducia eccessiva nei modelli matematici e nelle previsioni è una grande bugia che ci raccontiamo per stare sereni. L’imprevedibile non è prevedibile, per definizione. Dobbiamo imparare ad essere umili, accettarlo, e riconoscere i limiti della nostra comprensione del mondo.
  5. Accettare l’ignoto: Infine, Taleb ci invita a essere confortevoli con l’idea di non sapere tutto. Suggerisce che il mondo è molto più complesso e imprevedibile di quanto possiamo comprendere, e che dobbiamo essere aperti alla possibilità di essere sorpresi e adattarci di conseguenza.

Eh si … il libro è veramente interessante. Leggilo.

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Time Management: scopri come gestire al meglio il Tempo per migliorare la qualità della vita e raggiungere i tuoi obiettivi, sia nel lavoro che nella sfera personale, attraverso strategie pratiche e riflessioni sul valore intrinseco del Tempo

Work smarter, not harder

Anonimo
time management

La gestione del tempo è considerata una delle attività più importanti in un mondo lavorativo dove il tempo sembra scarseggiare sempre.

In realtà, gestire il tempo in senso stretto non è possibile.

E prima ci entra in testa, meno tempo sprechiamo 😂.

Perché il tempo è una entità fuori dal nostro controllo.

C’è però una buona notizia: ciò che si può gestire è noi stessi nel tempo.

Ma noi tecnici smart non dobbiamo demordere, e cercare di trovare sempre una soluzione ai problemi e alle perdite di tempo che sopraggiungono ogni giorno. 

In un contesto lavorativo in continua evoluzione, professionisti e imprenditori sono accomunati da un medesimo desiderio: avere più tempo…. o quantomeno riuscire a gestirci meglio nel tempo.

Ogni individuo ha un modo personale di lavorare e di gestirsi nel proprio tempo.

Ad esempio, alcuni potrebbero trovare utile pianificare le proprie attività giorno per giorno, mentre altri preferiscono pianificare settimane o addirittura mesi in anticipo.

Molti potrebbero preferire la flessibilità nell’approccio alle proprie attività, mentre altri potrebbero trarre beneficio da una struttura più rigida. È importante sperimentare diverse strategie e adottare quelle che si adattano meglio al proprio stile di lavoro e alle proprie preferenze personali.

Il tempo è una risorsa limitata e non potendo agire sulla sua dimensione quantitativa, la giusta domanda da porsi, in quanto titolari che organizzano le proprie giornate e ripartiscono le attività tra i collaboratori, è:

“Sto gestendo in modo efficace ed efficiente il tempo a disposizione?”

Il time management diventa perciò un aspetto fondamentale che influenza la performance degli studi professionali.

Eccone alcuni consigli che potrebbero fare al caso tuo e che potresti mettere in pratica già da oggi:

Consiglio Smart #1 – Utilizzare la Tecnica del Pomodoro


E’ una tecnica sviluppata da Francesco Cirillo prendendo ispirazione dai famosi timer da cucina a forma di pomodoro.

Il suo funzionamento è semplice e ha il pregio di tenerti concentrato in piccole sessioni di tempo, per trasformarlo in tempo “produttivo:

  • Scegli un compito,
  • Armati di timer
  • Imposta 25 minuti.
  • Concentrati solo ed esclusivamente sull’attività scelta fino a quando il timer suona.
  • Poi concediti una pausa di 5 minuti: preparati una tazza di tè, fai una mini passeggiata o alcuni esercizi di stretching.
  • Quando completi quattro “pomodori” concediti una pausa più lunga (anche 20 minuti).

Questa permetterà al cervello di rilassarsi e assimilare nuove informazioni prima di iniziare una nuova sessione.

In funzione delle attività da svolgere, che magari ti richiedono un tempo prolungato per entrare nel flusso di produttività, puoi sperimentare la tecnica del melone, ovvero al posto di fare sessioni da 25+5 minuti, fai sessioni da 50+10 minuti, prima di prenderti una pausa doppiamente più lunga.

Consiglio Smart #2 – Dai una Dimensione Spazio-Temporale alla “To-Do List”

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Spesso ci troviamo a compilare elenchi infiniti di “cose da fare” (lo scriviamo in inglese “to-do list” perché oggettivamente fa più figo).

Lo svantaggio di questi elenchi è che diventano sempre troppo grandi da gestire.

Diventano l’ennesimo spazio dove accumuliamo qualcosa (accumuliamo cose da fare), e alla fine sono talmente grandi da generare un senso di oppressione e di ansia che ci blocca.

A quel punto, non sappiamo più da dove iniziare e queste liste muoiono nel nulla.

L’attività da svolgere è dare una collocazione spazio-temporale alle cose da fare.

Una volta che hai compilato la tua to-do list, prendi il calendario e trova uno spazio all’interno del tuo calendario (sia esso fisico o digitale) per dare una collocazione temporale ad ogni attività.

Se qualche attività rimane fuori da questa pianificazione, allora significa che non è un’attività importante e può essere rimandata alla settimana successiva.

Questa pratica ti consente di stabilire con chiarezza le priorità in funzione degli obiettivi e di potenziare la tua produttività complessiva focalizzando la concentrazione solo per le attività che hai ritenuto importanti tanto da trovare una collocazione spazio-temporale nel tuo calendario.

Quando crei la tua lista di attività, è consigliabile organizzare gli elementi in base alla loro importanza.

Questo ti aiuterà a individuare le priorità in modo efficace.

È importante essere realistici riguardo alla quantità di lavoro che puoi gestire.

Una strategia utile può essere quella di suddividere ogni compito in sottoattività più gestibili. Un elenco di obiettivi troppo ambizioso potrebbe causare demotivazione e ansia.

In un altro articolo vedremo come suddividere le attività nelle quattro categorie fondamentali, in modo da focalizzare la nostra attenzione e le nostre forze su alcune attività imoprtanti:

  • Urgente e importante
  • Urgente ma non importante
  • Importante ma non urgente
  • Non urgente e non importante

Inutile dire che le ultime sono le attività che proprio non dovrai mai fare!

Consiglio Smart #3 – Evita il Multitasking

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Spesso ci siamo trovati a tentare di svolgere più compiti contemporaneamente.

È una situazione comune: siamo impegnati nella preparazione di una presentazione, nella stesura di un report o nella gestione di una pratica edilizia, quando all’improvviso arriva un’email che decidiamo di rispondere subito….. e probabilmente si tratta di quel dannato pantalone in offerta. 🤦‍♂️

Oppure ci ritroviamo in una riunione mentre cerchiamo di lavorare simultaneamente su un foglio di calcolo.

Una strategia utile è quella di evitare di aprire la casella di posta elettronica finché non si è completato un compito.

È consigliabile affrontare le attività più importanti appena si arriva in ufficio, prima di dare uno sguardo alle email (EAT THE FROG).

Questo momento all’inizio della giornata è cruciale per massimizzare la produttività.

A volte pensiamo erroneamente che bastino pochi minuti per controllare le email, ma spesso ci rendiamo conto che sono trascorse ore senza che ce ne accorgessimo.
Rinviare la lettura delle email consente di concentrarsi meglio sulle attività prioritarie.

Inoltre, è importante riconoscere che la maggior parte delle email può attendere un po’ prima di ricevere una risposta.

Evitare il multitasking è essenziale per mantenere alti i livelli di concentrazione e produttività.

Concentrarsi su un compito alla volta consente di ottenere risultati migliori e di gestire le attività in modo più efficiente.

Ricordiamoci, infatti, che ci mettiamo 20 minuti circa a ritornare produttivi nell’attività che stiamo svolgendo, se nel frattempo veniamo distratti da altre attività.

Consiglio Smart #4 – Non Sovraccaricati

Una pianificazione giornaliera ben organizzata è il pilastro fondamentale per ottimizzare la gestione del tempo.

È importante non solo elencare le attività da svolgere, ma anche stabilire priorità e tempi di esecuzione; tuttavia, è cruciale ricordare di lasciare spazio per gli imprevisti.

Inevitabilmente, durante il corso della giornata, si presenteranno compiti non programmabili che richiederanno la tua attenzione. Essere pronti ad affrontarli con la stessa efficienza di quelli programmati è essenziale per mantenere il flusso di lavoro fluido e per non compromettere gli obiettivi giornalieri.

Se sono imprevisti, non possono essere previsti, e quando arriveranno scombussoleranno tutti i tuoi piani.

Con una pianificazione oculata e l’adozione di queste tecniche, sarai in grado di rispondere con prontezza e efficacia alle nuove richieste che si presentano durante la giornata, e riprogrammare correttamente gli slot temporali da dedicare alle attività che avrai messo da parte a causa degli imprevisti.

Mantenere flessibilità nel tuo programma giornaliero ti permetterà di adattarti rapidamente alle situazioni impreviste senza compromettere la qualità del lavoro svolto.

Consiglio Smart #5 – Definisci degli Obiettivi Chiari.


Un aspetto fondamentale del time management è stabilire obiettivi chiari e specifici.

Definire obiettivi chiari non solo aiuta a focalizzare l’energia e le risorse su ciò che è davvero importante, ma permette anche di valutare con precisione i progressi compiuti. Gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, realistici e temporalmente definiti (SMART).

Questa chiarezza ti aiuterà a mantenere la motivazione e a valutare se stai procedendo nella direzione desiderata.

Inoltre, assicurati di porre obiettivi che siano in linea con la tua visione a lungo termine e che contribuiscano al successo complessivo del tuo lavoro e della tua carriera.

Consiglio Smart #6 – Sperimentare e Adattarsi.


Ultimo ma non meno importante.

Ogni individuo è diverso, non esistono formule magiche per ottenere questa tipologia di risultati.

E’ importante sperimentare con diverse strategie e abitudini per trovare ciò che funziona meglio per sé stessi, in modo da riuscire ad essere sempre più produttivi (in modo smart) e avanzare contro quel vento che si indirizza contro il nostro senso.

Infine …

In conclusione, per migliorare la gestione del tempo e aumentare la produttività, è fondamentale adottare un approccio strategico e consapevole.


Utilizzare tecniche come il metodo pomodoro, la creazione di liste realistiche delle attività da svolgere, dare una collocazione temporale alle attività, e evitare il multitasking, è possibile ottimizzare il tempo a disposizione e ridurre lo stress derivante da una cattiva gestione delle attività.

E’ importante ricordare che la gestione del tempo è un processo continuo di miglioramento e adattamento.

Sii aperto all’apprendimento e alla sperimentazione di nuove strategie per trovare ciò che funziona meglio per te. Solo così potrai massimizzare la tua efficienza e il tuo successo professionale.

Prendi l’impegno di mettere in pratica almeno una delle tecniche discusse in questo articolo e osserva come influisce positivamente sulla tua giornata lavorativa.

Ricorda che anche i piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza quando si tratta di gestire il nostro tempo.

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La Psicologia Dei Soldi. Il rapporto con i soldi è qualcosa di molto soggettivo. Da questo libro ho voluto estrarre alcune lezioni utili.

Ognuno di noi ha il proprio rapporto con i soldi.

C’è chi sta male ogni volta che deve pagare qualcosa, e c’è chi, invece ed in modo diametralmente opposto, non riesce a tenersi nulla in mano perché deve sempre spendere tutto quello che ha.

psicologia dei soldi rapporto con i soldi money bank

C’è chi li spende anche come antistress: ti è mai capitato lo shopping compulsivo?

Peggio ancora, lo shopping compulsivo riparatore 😂.

C’è ancora quello che sta bene solo se risparmia; alcuni, addirittura, vivono di privazioni (quasi di stenti) tutta la vita, per poi morire milionari.

Altri ancora li demonizzano: se hai soldi, sei sicuramente un mostro. O un disonesto. O figlio di qualcuno.

Nella loro testa, è impossibile che qualcuno se li possa essere guadagnati. Ancora meno meritati!

Eppure … tutti lavoriamo, tutti i giorni, per averne un po’.

Un aspetto che fa quasi paura, è che, nella realtà quotidiana, nessuno di noi (o quasi nessuno) ha mai pensato, o pensa al proprio rapporto con i soldi.

Tutti lo diamo per scontato.

Pensiamo, persino, che gli altri abbiano lo stesso atteggiamento che abbiano noi verso i soldi.

Ecco, un ottimo libro da leggere sull’argomento, anche per esplorare quel che proviamo noi verso il denaro, è quello di Morgan Housel: La Psicologia dei Soldi.

[MODE SPOILER]

Per me, questo libro, andrebbe insegnato a scuola!

[/MODE SPOILER]

La Psicologia Dei Soldi” di Morgan Housel è un libro di educazione finanziaria la cui tesi di fondo è che nella gestione dei soldi non è tanto importante ciò che conosciamo, ma come ci comportiamo. 
In altre parole, il buon Morgan sostiene che la dimensione psicologica gioca un ruolo primordiale in materia di finanza personale e dobbiamo tenerne conto per comprendere tante verità legate al denaro.

“Le persone fanno cose folli con i soldi. Ma nessuno è folle”.

Morgan Housel


Le persone fanno cose folli con i soldi. Ma nessuno è folle.

Quanta verità in queste parole.

In realtà, quando noi pensiamo che le persone fanno cose folli con i soldi, sono folli per noi!

Ma certamente non per loro, che hanno compiuto quel gesto tanto lontano dalla nostra comprensione.

la piscologia dei soldi morgan housel le persone fanno cose folli coi soldi ma non sono folli

Il libro offre una panoramica approfondita su come le emozioni, le esperienze personali e i bias cognitivi influenzino il modo in cui gestiamo le nostre finanze.

Housel utilizza una combinazione di aneddoti, storie e dati empirici per illustrare concetti chiave legati alla psicologia del denaro, spiegando come la nostra mente sia incline a errori sistematici quando si tratta di prendere decisioni finanziarie. Attraverso esempi concreti e situazioni reali, il libro offre preziose lezioni su come individuare e mitigare tali errori.

Un tema ricorrente nel libro è l’importanza della prospettiva a lungo termine e della pazienza nell’investire.
Housel sottolinea che il successo finanziario non dipende solo dalle competenze tecniche, ma anche dalla capacità di controllare le emozioni e resistere alle tentazioni a breve termine.

In generale, “La Psicologia dei Soldi” è un libro che offre un approccio accessibile e pragmatico alla gestione delle finanze personali, fornendo ai lettori una migliore comprensione di come le decisioni finanziarie vengono influenzate dalla psicologia umana.
La sua combinazione di narrazione coinvolgente e saggi consigli lo rende un’ottima risorsa per chiunque sia interessato a migliorare la propria gestione del denaro e a comprendere meglio il proprio rapporto con le finanze.

Detto ciò, quali lezioni ci portiamo a casa?

Lezione #1: L’Impatto delle Emozioni sulle Decisioni Finanziarie

Le emozioni giocano un ruolo cruciale nelle decisioni finanziarie.

Le emozioni influenzano il nostro pensiero razionale e possono portare a comportamenti irrazionali.

La paura e l’avidità, in particolare, possono distorcere la nostra percezione del rischio e della ricompensa, spingendoci a compiere scelte finanziarie impulsivamente.

È importante riconoscere, e accettare, che ciascuno di noi ha un’esperienza unica che informa le nostre decisioni finanziarie, e questa esperienza può essere limitata e distorta.

Ad esempio, le persone possono essere influenzate da eventi passati, come una recessione economica vissuta in giovane età, che colora la loro percezione del rischio futuro: hai presente la nonna che ha vissuto la guerra e che risparmia ancora oggi, mettendo da parte tutta o quasi la pensione, non si sa per chi o per cosa?

Ecco, quel comportamento deriva dalla paura dell’infanzia vissuta in un momento di assoluta paura, incertezza del futuro, e di forti restrizioni economiche; sapere di mettere da parte, per lei, risolve quel problema e le permette di dormire tranquilla.

Comprendere il ruolo delle emozioni nelle decisioni finanziarie può aiutarci a sviluppare una maggiore consapevolezza e adottare strategie più razionali nella gestione dei nostri soldi.

Lezione #2: Differenze tra Diventare Ricchi e Rimanere Ricchi

Diventare ricchi e rimanere ricchi sono due obiettivi diversi che richiedono qualità e strategie diverse.

Per diventare ricchi, spesso è necessario correre rischi e adottare un’ottimistica prospettiva a lungo termine.

Tuttavia, una volta raggiunta la ricchezza, è essenziale essere umili e prudenti, riconoscendo che la fortuna può aver giocato un ruolo nel nostro successo finanziario.

Questo equilibrio tra rischio e prudenza è fondamentale per preservare la ricchezza nel tempo e proteggerla da eventuali perdite.

Ad esempio, coloro che investono in modo imprudente o spendono eccessivamente dopo aver raggiunto la ricchezza possono ritrovarsi in difficoltà finanziarie.

La frugalità e la capacità di adattarsi ai cambiamenti delle circostanze finanziarie sono quindi importanti per mantenere la ricchezza nel lungo periodo.

Lezione #3: L’Importanza di Non Mostrare Ricchezza

Questa lezione può sembrare scontata, ma purtroppo non lo è.

Nell’era dei social, dell’apparenza, delle Ferrari o Lamborghini affittate per un’ora (forse mezz’ora) per fare un video e fingersi ricchi pur di vendere un infoprodotto su “come diventare ricchi” al modico prezzo solo per oggi di 39 euro, l’affitto della stanza a Dubai per mostrare una realtà che non esiste … insomma in quest’epoca dove in tanti pensano più ad apparire che ad essere, l’importanza di non mostrare e ostentare ricchezza rimane una lezione molto attuale.

Aggiungo … ancor più se la ricchezza non ce l’hai.

Mostrare ricchezza attraverso acquisti vistosi o uno stile di vita lussuoso può essere ingannevole e non riflette necessariamente la vera situazione finanziaria di una persona.

È importante comprendere che la vera ricchezza risiede nella gestione saggia delle risorse finanziarie e nel mantenere un equilibrio tra spese e risparmi.

La vera ricchezza è fare in modo che i soldi ti liberino “tempo”: il tempo è l’unica risorsa non rinnovabile nella nostra vita.

Tu puoi fare tutti i soldi che vuoi, ma non puoi avere tutto il tempo che vuoi.

Giudicare la ricchezza basandosi su segni esteriori può essere fuorviante e portare a decisioni finanziarie poco sagge (per non dire stupide!)

Al contrario, concentrarsi sulla costruzione di una solida base finanziaria attraverso abitudini di risparmio sane (occhio … ho detto sane!) può garantire una maggiore sicurezza finanziaria nel lungo termine.

Quel “sane” non vuol dire diventare accumulatori seriali di soldi, per chissà cosa.

Quel “sane” significa evitare gli eccessi della spinta ad apparire, che non porta a nulla.

Ricorda:

Quando qualcuno ti vede sulla Lamborghini, non si ricorda di te, ma della Lamborghini. #Sapevatelo

Lezione #4: La Fallacia di Basarsi sui Dati Storici

Solo perché qualcosa è successa nel passato, non significa che ricapiterà nel futuro.

Eppure, la nostra mente si basa su questo.

Questo concetto si ricollega a quello del “Cigno Nero” di Nassim Nicholas Taleb, ma del Cigno Nero ne parleremo in un altro articolo. 😉

Fidarsi troppo dei dati storici per guidare le decisioni finanziarie può portare a errori significativi, poiché il passato non è sempre un indicatore affidabile del futuro.

Il mondo finanziario è in continua evoluzione e le condizioni economiche e di mercato possono cambiare in modi imprevedibili.

È importante adottare una visione critica dei dati storici e riconoscere i limiti della loro applicabilità nel prevedere il futuro.

Basarsi esclusivamente sui dati passati può essere sbagliato; è consigliabile prendere in considerazione una varietà di fattori, tra cui le condizioni attuali del mercato, le tendenze economiche e i cambiamenti strutturali nel panorama finanziario.

Sii pronto al cambiamento, e guardati sempre intorno.

Non dare nulla per scontato e non basarti solo sui dati storici.

Lezione #5: Il Concetto dell’Abbastanza

Abbastanza.

L’Abbastanza, come concetto, è una medaglia, e in quanto tale, ha due facce:

  • c’è chi non ne ha mai abbastanza
  • e c’è chi ne ha già abbastanza

Se portati all’estremo, questi due modi differenti e soggettivi di vedere la stessa realtà oggettiva, sono entrambi tossici e nocivi.

Chi non ne ha mai Abbastanza

Chi non ne ha mai abbastanza è portato ad alzare sempre l’asticella: nel campo della finanza e dei soldi, alzare l’asticella si traduce in assumersi rischi sempre maggiori.

Unisci una grande ambizione, una forte propensione al rischio, l’adrenalina che si prova, e hai un mix potenzialmente letale.

Queste attitudini sono positive: il problema sorge quando si esagera e si esasperano, e diventano attitudini tossiche.

Chi ne ha già Abbastanza

Chi ne ha già abbastanza, invece, sembra aver raggiunto il nirvana economico.

In realtà, spesso, dietro all’averne già abbastanza, si cela una maschera pesante:

  • l’assenza di ambizione
  • la triste accettazione dello status quo
  • l’accettazione dell’incapacità di cambiare
  • la scusa di non essere in grado

Ma allora dove sta la verità? Dove si trova il corretto punto di incontro tra i due estremi?

In medio stat virtus.

Evvabene, non avevate bisogno di me per sapere che la virtù sta nel mezzo.

Tuttavia, per il concetto dell’Abbastanza, dobbiamo capire che cosa vuol dire “stare nel mezzo”.

La virtù dell’Abbastanza risiede in un aspetto fondamentale: Abbastanza per Me.

Non è una questione di quantità, nè una questione di confronto rispetto alla quantità che hanno gli altri.

Abbastanza per me è l’assunzione di quel rischio massimo oltre il quale, non si dorme più tranquilli.

Fino a quando dormo tranquillo, è Abbastanza. Per me.

A prescindere da quello che potrei ottenere rischiando di più.

Quando si comprende che non ha senso perdere il sonno per qualche euro in più in tasca, si comprende cosa significa Abbastanza Per Me.

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 La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.

Albert Einstein

L’ingegneria è un settore dinamico in costante evoluzione, dove il successo non dipende solo dalle competenze tecniche, ma anche dalle abilità interpersonali e dalla capacità di adattamento.

In questo articolo, esploreremo alcuni consigli per sviluppare una carriera di successo da ingegnere, concentrandoci sull’importanza della formazione continua, della curiosità, delle soft skills e del bilanciamento tra lavoro e vita privata.

Noi tutti ci siamo passati quando abbiamo cominciato questa professione, e più andiamo avanti con l’esperienza, più pensiamo a questa frase “se l’avessi saputo quando ho cominciato, avrei fatto molta più strada.”
Ma non stiamo qua a recriminare sul nostro passato, anzi vogliamo come si dice in gergo calcistico: fare un assist a porta vuota a te collega, che tu abbia iniziato o che abbia anni d’esperienza alle tue spalle.


Ti presento i consigli che avrei voluto ricevere quando ho iniziato questa professione:

1. Non smettere mai di formarti:

Spesso si va a pensare che una volta raggiunta la laurea, si abbia concluso definitivamente il proprio percorso di studi e la vita lavorativa andrà tutta in discesa.
Ma non è propriamente così, anzi assolutamente.
L’ingegneria è un campo in costante evoluzione, quindi è fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime tecnologie, metodologie e tendenze del settore.
Il consiglio che posso darti è quello di partecipare a quanti più corsi di formazione, conferenze.
È importante anche prendersi l’impegno di leggere libri del settore per ampliare le tue conoscenze.
Leggendo queste righe potrebbe venirti il pensiero “e i soldi?”
Non preoccuparti ad investire del denaro, perché avrai un ritorno economico nel futuro.

2. Sii curioso:

Non limitarti a ciò che impari durante il tuo periodo scolastico/universitario, in ufficio o in qualsiasi luogo d’apprendimento.
Prenditi del tempo per te stesso e cerca di esplorare e appassionarti ad argomenti correlati e cerca di capire come tutto si collega. Leggi tanto senza mai sentirti appagato, e soprattutto informarti sulle news di settore perché le aziende e i tuoi clienti cercano un qualcuno sempre sul pezzo e pronto a nuove sfide,
La curiosità è un’abilità fondamentale per affrontare sfide complesse.

3. Sviluppa le tue soft skills:

Oltre ad essere esperto per quanto riguarda le competenze tecniche, chiaramente è meglio essere più “skillati” su questa tematica, ma è ugualmente importante sviluppare abilità come la comunicazione efficace, il public speaking, la gestione del tempo, il lavoro di squadra e la leadership.
Sotto questo punto di vista sono molto formativi i video sui TEDx, ce ne sono a miriadi per ogni tematica da approfondire.
Al giorno d’oggi queste competenze sono davvero importanti per crescere professionalmente ed emergere in un settore sempre più competitivo e verticale.

4. Chiedi aiuto quando ne hai bisogno:

Questo consiglio è rivolto soprattuto ai professionisti introversi, i più “restii” a chiedere aiuto, non perché non vogliamo, ma perché non se la sentono.
Soprattutto ad inizio carriera è assolutamente normale non sentirsi sicuri nel lavoro e avere dei rallentamenti nei processi decisionali.
Per questo motivo, non esitare a chiedere aiuto o consulenza quando incontri ostacoli o hai domande.
I colleghi più esperti sono spesso felici di condividere le loro conoscenze e esperienze con te.

5. Fai esperienza pratica:

Cerca opportunità per applicare le tue conoscenze in progetti reali. Lavorare su progetti pratici ti aiuterà a comprendere meglio i concetti teorici e a sviluppare competenze pratiche.
Che cosa intendiamo per progetto pratico? Potrebbe essere un banalissimo profilo Instagram incentrato su una tematica edilizia in particolare, o anche un blog che racchiuda una community.
Questo chiaramente è incentrato sul lato della comunicazione.
Per quanto riguarda il lato lavorativo, il consiglio che posso darti è quello di impegnarti a creare le conoscenze durante il tuo percorso accademico e partecipare a più progetti possibili

6. Sviluppa una rete professionale:

Come dicevamo nel punto 5, costruisci relazioni con colleghi, mentori e professionisti del settore, sia in ambito universitario che fuori da questo.
Poniti l’obiettivo di partecipare quanti più possibili eventi di networking, conferenze e incontri di settore.
Spesso in quest’ultimi scatta la cosiddetta scintilla per creare un’opportunità futura.

Consiglio bonus: non cercare la perfezione a tutti i costi. Sbagliare fa parte del processo di apprendimento. Concediti il permesso di fallire e imparare dagli errori.

Abbiamo visto come dei semplici consigli che ad un primo impatto possano sembrare superflui, in realtà traslati in un contesto di difficoltà, possano in realtà essere fonte di supporto e conforto.
Infatti, possono aiutarti a sviluppare una carriera di successo nell’ingegneria, garantendo una crescita professionale continua e un equilibrio soddisfacente tra lavoro e vita personale.
Ricorda che il percorso verso il successo è un viaggio continuo di apprendimento e crescita.

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Bruciare le Navi: quando la determinazione trasforma le scelte.

Ti sei mai trovato di fronte a un bivio, a una scelta che avrebbe potuto cambiare il corso della tua vita?

Nella storia e nella vita quotidiana, ci sono stati e ci saranno momenti in cui dovremo prendere decisioni che cambieranno il corso delle nostre vite.

L’espressione “bruciare le navi” evoca l’idea di una scelta irrevocabile, senza possibilità di tornare indietro.

Ma da dove proviene questa metafora e come possiamo applicarla alle nostre vite?

In questo articolo, esploreremo il concetto di “bruciare le navi” e come possiamo utilizzarlo per guidare le nostre scelte anche in ambito lavorativo.

Ma che cosa significa? Facciamo chiarezza.

Questa storia ha un’origine molto lontana. Si dice che nel 1519, Hernán Cortés, un audace esploratore e conquistatore spagnolo, guidò una spedizione di circa 600 uomini alla volta del Nuovo Mondo, con l’obiettivo di conquistare l’impero azteco.

Arrivati sulle coste del Messico, l’equipaggio di Cortés fu subito avvolto da una sensazione di timore e incertezza.

Erano lontani dalle loro terre natali e di fronte a una missione apparentemente impossibile: sconfiggere un impero con risorse e uomini limitati.

Per rafforzare la determinazione dei suoi uomini e assicurarsi che non ci fosse via di ritorno, Cortés prese una decisione radicale: ordinò di bruciare le proprie navi.

Quando i marinai videro le loro uniche vie di fuga ridotte in cenere, il panico iniziale si trasformò in un senso di impegno totale. Non c’era altra scelta che avanzare, che avrebbe significato vincere o perire.

Questo atto estremo di Cortés è diventato una delle strategie più celebri nella storia militare, noto come “bruciare le navi”. La sua mossa dimostrò la sua determinazione assoluta nel perseguire il suo obiettivo e incoraggiò i suoi uomini a combattere con tutto il loro impegno.

Senza via di fuga, l’unica strada da seguire era quella della vittoria.

Questa storia continua a ispirare e a fornire una lezione preziosa: talvolta, per raggiungere grandi risultati, è necessario abbandonare la sicurezza delle vie di fuga e impegnarsi completamente nel perseguire i propri obiettivi, anche quando sembrano insormontabili.

Questo gesto estremo aveva un obiettivo: impedire la ritirata e costringere i suoi uomini a impegnarsi completamente nella battaglia. Non c’era più alcuna via di fuga.

Questo atto simbolico rappresenta la determinazione di perseguire un obiettivo senza esitazioni.

Invece nella mitologia greca, Teseo bruciò le sue navi per evitare che i suoi uomini fuggissero dal Minotauro

Quali possono essere le navi da bruciare per un ingegnere smart?

Come tutte le professioni, anche noi professionisti smart possiamo avere i nostri casi delicati da risolvere e spesso in queste dinamiche non riusciamo nell’immediato a renderci conto della situazione.
Il primo passo è cercare di identificarle e pensare un piano d’azione per arginarle.
Questa lista è soggettiva e basata sulla mia esperienza.

Ecco quali possono essere:

  1. Cambiare settore o specializzazione:
    • Immagina di essere un ingegnere che lavora da anni nel settore delle telecomunicazioni.
      Tuttavia, senti che hai esaurito tutte le sfide e che il tuo lavoro è diventato monotono. Vai a lavoro ogni giorno con meno piacere e voglia e attendi il termine del tuo turno come se fossi un bambino nel periodo natalizio.
      Bruciare le navi in questo caso significherebbe esplorare nuovi settori, come l’energia rinnovabile o l’automazione industriale. Potresti dover imparare nuove competenze e quindi impiegare del tempo per ciò, ma potrebbe aprirti a opportunità più stimolanti.
    • Esempio: Un ingegnere informatico che lavora nel settore bancario da anni decide di “bruciare le navi” e di dedicarsi all’intelligenza artificiale. Frequenta un master online, sviluppa un portfolio di progetti e si candida per un ruolo in una startup innovativa.
  2. Cambiare azienda o progetto:
    • Se sei insoddisfatto del tuo attuale impiego o del progetto su cui stai lavorando, bruciare le navi potrebbe significare cercare nuove opportunità altrove. Questo richiede coraggio, poiché dovrai lasciare alle spalle ciò che conosci e adattarti a un nuovo ambiente di lavoro.
    • Esempio: Un ingegnere edile frustrato dal suo lavoro in una grande azienda decide di “bruciare le navi” e di avviare la sua attività di consulenza indipendente. Si concentra su un settore specifico del mercato e si crea una reputazione di esperto affidabile.
  3. Assumere nuove responsabilità:
    • Supponiamo che tu sia un ingegnere software che lavora su un progetto di sviluppo di app mobile. Se ti viene offerta la possibilità di guidare un team o di gestire un progetto più ampio, bruciare le navi significherebbe accettare questa sfida. Potresti dover imparare a gestire risorse, comunicare con gli stakeholder e prendere decisioni strategiche.
    • Esempio: Una ingegnere aerospaziale che lavora su un progetto di ricerca decide di “bruciare le navi” e di candidarsi per la posizione di responsabile del team. Assume la leadership del progetto e lo porta a termine con successo, ottenendo un riconoscimento a livello internazionale.
  4. Formazione continua:
    • L’ingegneria è un campo in costante evoluzione. Bruciare le navi potrebbe significare dedicarsi alla formazione continua. Ad esempio, potresti imparare nuovi linguaggi di programmazione, seguire corsi di aggiornamento o ottenere certificazioni per rimanere al passo con le ultime tendenze tecnologiche.
    • Esempio: Un ingegnere meccanico che desidera rimanere al passo con le ultime tecnologie decide di “bruciare le navi” e di dedicare il 10% del suo tempo alla formazione continua. Frequenta corsi online, partecipa a conferenze e workshop, e si impegna a imparare nuove competenze ogni anno.

Prendere una di queste decisioni potrebbe significare anche lasciarci alle spalle ciò che conosciamo.
Ho perso la certezza dello stipendio fisso, ma ho guadagnato un forziere di esperienze.
Ho imparato a gestire l’incertezza e a trovare nuove strade. Questo è il prezzo da pagare per la crescita personale.

Se uno si lascia delle vie di fuga è meno determinato a proseguire.
Il potere è rischiare il tutto per tutto, non avere paura di perdere quello che si ha.

Quindi, il concetto offre un potente principio guida per gli ingegneri smart che affrontano decisioni cruciali nella loro carriera. Attraverso l’analisi di situazioni concrete come il cambiamento di settore, l’assunzione di nuove responsabilità e la ricerca della formazione continua, abbiamo compreso come questa strategia possa essere applicata con successo nel contesto professionale.

Nella dinamica e in continua evoluzione industria dell’ingegneria, il coraggio di abbandonare il noto per abbracciare l’ignoto è spesso ciò che differenzia i professionisti mediocri da quelli eccezionali. Bruciare le navi richiede una valutazione accurata dei rischi e delle opportunità, insieme a una determinazione incrollabile nel perseguire gli obiettivi.

Ogni passo avanti, sebbene incerto, può portare a un’esperienza arricchente e a risultati sorprendenti. È attraverso la sfida e l’adattamento che gli ingegneri crescono, innovano e lasciano un’impronta significativa nel loro campo.

In questo spirito, incoraggio gli ingegneri smart a essere audaci nelle loro scelte, a non temere il cambiamento e a bruciare le navi quando necessario per raggiungere nuove vette di successo. Solo abbracciando l’incertezza e impegnandosi pienamente nelle sfide possiamo davvero realizzare il nostro pieno potenziale e contribuire al progresso dell’ingegneria e della società nel suo complesso.

In conclusione, la metafora di “bruciare le navi” ci ricorda l’importanza di fare scelte decisive e impegnarci pienamente nei nostri obiettivi, anche quando ciò comporta abbandonare la sicurezza delle vie di fuga.

I momenti cruciali della vita e della carriera richiedono coraggio e determinazione per affrontarli con successo. Attraverso la valutazione accurata dei rischi e delle opportunità, insieme a una volontà incrollabile nel perseguire i nostri sogni, possiamo raggiungere risultati straordinari e contribuire al progresso personale e professionale.

Solo abbracciando l’incertezza e affrontando le sfide con risolutezza possiamo realizzare il nostro pieno potenziale e lasciare un’impronta significativa nel nostro campo e nella società nel suo complesso.

In questo spirito, incoraggio gli ingegneri smart a essere audaci nelle loro scelte e a non temere il cambiamento, poiché è solo attraverso l’adattamento e il perseguimento costante dei nostri obiettivi che possiamo davvero distinguerci come professionisti eccezionali.

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Obiettivi Smart: che cosa sono? e come puoi impostarli per raggiungere i tuoi obiettivi?

Dare la giusta importanza ai propri obiettivi non solo semplifica e organizza la vita, ma conferisce anche una chiara direzione e un significato profondo.

Gli obiettivi costituiscono un elemento cruciale nella vita lavorativa di ognuno di noi, specialmente quando si tratta di avviare e gestire nuovi progetti.

Coloro che trascurano di definire obiettivi spesso si trovano incapaci di realizzare quanto desideravano e, altrettanto, chiunque fissi obiettivi senza una solida struttura organizzativa fatica a portarli a compimento.

La realizzazione di un obiettivo non è frutto del caso, bensì un processo che richiede pianificazione e metodo.

È essenziale definire con chiarezza i propri obiettivi prima ancora di mettersi in azione.

Troppe volte, ci prefissiamo traguardi irrealistici e impossibili, per poi smarrire la determinazione nel percorrerli e, alla fine, dubitare dell’utilità stessa di porsi degli obiettivi.

La pianificazione strategica è cruciale per garantire il successo a lungo termine.

Una metodologia di gestione degli obiettivi aziendali e non, particolarmente efficace è la strategia SMART, un acronimo che indica obiettivi Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Realistici e Temporizzati.

Questa strategia fu introdotta per la prima volta nel 1981 da George T. Doran e successivamente sviluppata dal Professor Robert S. Ruben. Applicare questa strategia può fare la differenza tra il successo professionale e la stagnazione.

In questo articolo, scoprirai cos’è una strategia SMART, una metodologia di gestione degli obiettivi che ti aiuterà a pianificare e realizzare i tuoi progetti in modo efficace. Ti spiegherò in cosa consiste, come applicarla e quali vantaggi ti porterà.

Continua a leggere per scoprire di più!

Il primo passo è stabilire che qualcosa è possibile; poi le probabilità faranno la loro parte.

Elon Musk

Sulla base di quali criteri dovremmo fondare la nostra strategia SMART?

S → Specific (Specifico)

M → Misurabile (Misurabile)

A → Achievable (Raggiungibile)

R → Relevant (Rilevante)

T → Time Based (Basato sul tempo)

Bene, ora che li abbiamo elencati, cominciamo a definirli uno ad uno!

Obiettivo Smart: Specifico

Gli obiettivi specifici sono chiaramente definiti e concentrati.

Ad esempio, “Acquisire due nuovi clienti in una specifica nicchia di mercato” è molto più focalizzato rispetto a un obiettivo generico come “Aumentare il fatturato”.

Concentrandosi su obiettivi così specifici, risulterà più facile tenere traccia dei progressi.

Ecco alcune domande che potrebbero aiutarti a definire il tuo obiettivo Smart:

  • Quali domande possono esserti utili per delineare obiettivi specifici?
  • Quali sono le fasi concrete del nostro piano?
  • Perché questo obiettivo è importante per la nostra strategia a lungo termine?
  • Perché dovremmo dare priorità a questo obiettivo rispetto ad altri?

Obiettivo Smart: Misurabile

Un obiettivo privo di misurazione lascia spazio a confusione e incapacità di monitorare i progressi.

È cruciale definire dati in questa fase. Definendo obiettivi e criteri misurabili, i professionisti possono valutare le proprie prestazioni e rimanere sulla giusta strada.

Quali possono essere in questo caso le domande da porci?

  • A che domanda possiamo rispondere per aiutarci?
  • Quali sono delle tappe intermedie ragionevoli?
  • Quale risultato si può considerare sufficiente? Quale no? Di quali dati abbiamo bisogno?

Un esempio di obiettivo SMART misurabile: se il tuo obiettivo è concludere una determinata mansione in un determinato tempo, è possibile che ti informerai, pianificherai il numero di operazioni da svolgere con i relativi tempi e seguirai i progressi compiuti. Questo è un piano d’azione molto più SMART rispetto a pianificare tutto alla giornata e sperare nella fortuna di finire prima.

Obiettivo Smart: Raggiungibile

Impostare obiettivi utopisti non è sicuramente ciò che ti serve per impostare una strategia.

Si parte da uno studio delle proprie capacità e possibilità per tracciare i propri limiti e possibilità.

Per esempio, leggere 5 libri sulla tua professione in 3 giorni o costruire un impero aziendale in una notte sono obiettivi irrealistici.

È bello sognare in grande, ma assicurati di farlo con la consapevolezza dei tuoi limiti e delle tue possibilità.

Quali possono essere le domande in questo caso?

Il tuo obiettivo è realistico data la tua situazione attuale e le risorse disponibili?

Quali sono le sfide che potresti incontrare nel raggiungere questo obiettivo?

Hai considerato come superare queste sfide?

Hai bisogno di ulteriori risorse o competenze per raggiungere questo obiettivo?

Obiettivo Smart: Rilevante

Un obiettivo deve avere un’importanza maggiore rispetto ad altri, altrimenti non si riuscirà.

Chiediti: perché desideri raggiungere questo obiettivo? Assicurati di avere motivazioni solide e utili che alimentino il tuo impegno.

In ambito professionale, un obiettivo è rilevante quando ha un impatto significativo.

Quali possono essere le domande da porci?

In che modo il tuo obiettivo si allinea con gli obiettivi a lungo termine?

Perché è importante per te raggiungere questo obiettivo?

Come questo obiettivo contribuirà al tuo successo generale?

Questo obiettivo è in linea con i tuoi valori e la tua visione a lungo termine?

Obiettivo Smart: Definito nel tempo

Gli obiettivi, sia personali che professionali, richiedono una scadenza definita.

Le scadenze spesso motivano, ma è importante gestirle senza stress.

Fai una pianificazione provvisoria e aggiustala giorno per giorno in base al progresso.

Tuttavia, sii cauto nel non essere troppo rigido, poiché potrebbe trasformare il raggiungimento degli obiettivi in una corsa contro il tempo stressante.

Quali possono essere le domande in questo caso?

Qual è la scadenza per il raggiungimento del tuo obiettivo?

Qual è il tuo piano di azione per raggiungere questo obiettivo entro la scadenza stabilita?

Come gestirai il tuo tempo per assicurarti di raggiungere il tuo obiettivo?

Perciò, abbiamo notato quanto può essere importante questa metodologia.

Ti consentirà di formulare obiettivi chiari, raggiungibili e significativi, fornendo contemporaneamente la base per sviluppare la necessaria motivazione, un piano d’azione ben strutturato e il supporto indispensabile per il loro raggiungimento.

La strategia degli obiettivi SMART si rivela efficace nel fornire chiarezza, concentrazione e motivazione, elementi fondamentali per raggiungere qualsiasi obiettivo.

Non solo migliorerà la tua abilità nel definire dettagliatamente gli obiettivi, ma ti spinge anche a stabilire una data di completamento.

Da notare che è un approccio facilmente adottabile da chiunque, ovunque, senza richiedere strumenti specialistici o formazione specifica.

Parlando di motivazione, nel contesto degli obiettivi SMART, è essenziale considerare anche la motivazione intrinseca, quella che scaturisce internamente senza dipendere da ricompense esterne.

La comprensione di questo aspetto arricchisce ulteriormente l’approccio, incoraggiando una spinta interna e duratura verso il raggiungimento degli obiettivi.

Modello per definire obiettivi SMART

Quando ti sentirai pronto per impostare una strategia SMART, suddividi il tuo obiettivo in più step.

Quindi applica i cinque elementi SMART e assicurati di coprire tutti gli aspetti.

Step 1: appuntati l’obiettivo iniziale, nella maniera più generica possibile in modo da poterlo raffinare successivamente.

  • Esempio: voglio migliorare il mio fatturato annuale

Step 2: Rendilo specifico: il tuo obiettivo ti soddisfa nella maniera in cui è scritto? Assolutamente no. Devi riscriverlo focalizzandoti sul tuo obiettivo in maniera specifica.

  • Esempio: Aumentare il fatturato annuo da €100.000 a €115.000 entro il 31 dicembre dell’anno corrente

Step 3: Rendilo misurabile: hai stabilito come misurerai il tuo obiettivo una volta che il progetto viene completato? In caso contrario, aggiungi una misurazione per il successo o il fallimento del progetto una volta terminato.

  • Esempio : Monitorare mensilmente il fatturato attuale rispetto all’obiettivo e regolarmente aggiornare il piano di azione.

Step 4: Rendilo raggiungibile: il tuo obiettivo è raggiungibile e possibile secondo le tue capacità? Assicurati che questo obiettivo specifico sia in linea con il progetto.

  • Esempio : Ridurre il tempo speso su progetti meno redditizi e concentrarsi su progetti più remunerativi e quindi essere maggiormente selettivo per restare focalizzato sull’obiettivo

Step 5: Rendilo realistico: il team impegnato nel progetto può realisticamente raggiungere l’obiettivo? Per quanto possa essere ambizioso, fai in modo che sia raggiungibile utilizzando le risorse a disposizione.

  • Esempio : Aumentare il fatturato per migliorare la stabilità finanziaria e consentire investimenti futuri nella crescita del business.

Step 6: Basalo nel tempo: Imposta una data limite chiara per monitorare l’obiettivo.

Ad esempio: Raggiungere il 15% di aumento del fatturato entro il 31 dicembre dell’anno corrente.

In questo articolo, ti ho mostrato cos’è la strategia SMART, una metodologia di gestione degli obiettivi che ti permette di definire e raggiungere i tuoi traguardi in modo specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante e temporizzato.

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4 Lezioni Smart da Vita Vissuta: il caso del cliente “furbo”

Nella vita come nella professione capita, e capiterà di incappare in quei clienti furbi che scelgono di non pagarti. Ti racconto un caso mio personale, e come ho scelto di reagire in modo smart.

Il Mercante è responsabile della prima truffa, della seconda, tuttavia, lo è il cliente.

Proverbio Cinese

Oggi vi parlo di un fatto reale, che mi è capitato, e di come sia importante, secondo me, scegliere la reazione giusta.

In fisica ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

In realtà anche nella vita è così, con la differenza che il tipo di reazione a volte non è uguale, a volte non è necessariamente contraria … a volte è assorbita dal “materiale” (persona) che riceve l’azione.

Vita vissuta; l’esperienza è capitata a me personalmente, nemmeno tanto tempo fa; quindi per oggi, niente lezioni imparate dai libri “PerConquistareIlMondo“, ma solo alcune lezioni che possiamo imparare e che ho piacere di condividere con tutti.

L’Antefatto

Qui in Sardegna, fino a non poco tempo fa, vigeva il Piano Casa.

Il Piano Casa è quella legge straordinaria, varata nel 2009 con l’accordo Stato-Regioni e finalizzata al rilancio dell’economia attraverso l’edilizia, che permetteva ai proprietari di immobili esistenti di ampliare il volume, anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

Fin dalla promulgazione della legge “Piano Casa”, ho scelto di studiare e di diventarne un punto di riferimento di questa materia nella mia regione.

E penso di esserci pure riuscito.

Questo mi ha permesso di

  • avere una grande esperienza sulla materia “Piano Casa”
  • avere una buona reputazione
  • avere clienti che, percependomi come esperto, mi sceglievano per competenza e affidabilità

E devo dire la verità, sempre (o quasi), sono riuscito a non deludere le aspettative.

Ma veniamo alla storia che vi voglio raccontare.

L’ennesimo cliente che sceglie di affidarsi a me per la progettazione del suo ampliamento volumetrico.

Il progetto di ampliamento volumetrico per l’immobile in questione ricadeva in ambito tutelato.

Dopo aver studiato e trovato una buona soluzione di ampliamento volumetrico in sopraelevazione (il vincolo paesaggistico riguardava la vicinanza al mare), gli Enti preposti alla tutela ci approvano il progetto indicando alcune piccole modifiche da effettuare.

Niente di che, sinceramente.

Il progetto era valido ed era stato validato come rispettoso del vincolo esistente.

E che succede?

Il committente, per motivi personali che ho ritenuto rispettoso non approfondire, mi chiede di non andare avanti con il progetto.

E decidiamo di non proseguire e lasciar decadere l’autorizzazione a costruire.

Il Fatto

Bene, fino a qui una storia normale di un progetto che, seppur approvato, per altri motivi si sceglie di non portare avanti.

A mio avviso questa decisone era poco sensata, ma la casa è del committente e i soldi per costruire sono i suoi, quindi era giusto rispettarla.

Lui, gentilmente, mi chiede il dovuto da corrispondere quale onere professionale per l’attività svolta.

Chiedo il quantum, come da contratto di convenzione di incarico professionale, e ricevo “picche”

Del tutto inaspettato, considerato che è stato lui a chiedermi “ingegnere, quanto le devo per il lavoro svolto fino ad ora?”.

Ci incontriamo, e mi chiede di ritenere il mio lavoro già pagato con la sola parte di acconto.

Generalmente non tendo a mercanteggiare. Quando qualcuno non intende pagarmi per il lavoro svolto, sono molto più audace nel avviare i percorsi di recupero del credito.

In questo caso specifico, non so perchè ma decisi di non proseguire.

Morale, dopo tutti i suoi discorsi e le sue motivazioni, ritiene di non dovermi corrispondere la parte dovuta.

Lavoro svolto. Lavoro portato a termine. Lavoro non pagato (totalmente … in realtà l’acconto l’avevo preso prima di iniziare).

Però, decido di non farmi il fegato marcio; non avevo voglia di litigare, non avevo voglia di avviare il recupero forzoso del credito, e decido di andare avanti e concentrare la mia attenzione su altri lavori.

Fino a qualche giorno fa.

Qualche giorno fa, ricapito in quella zona per motivi di svago (andavo al ristorante per cena), passo davanti alla casa del committente e vedo che il progetto è stato realizzato.

Il volume di sopraelevazione è stato realizzato, così come progettato da me; e pure con le modifiche imposte dagli uffici della tutela del paesaggio.

Vi lascio immaginare come mi sono sentito.

Fregato. Fott*to. Imbrogliato.

Desideravo Sangue. Desideravo Vendetta.

Lezione #1: Sii Razionale. Non Fare Nulla di Impulsivo. Non Fare Nulla di Stupido.

Non c’è tanto da dire.

Devi essere razionale.

Alla mia sete di vendetta, ho scelto di reagire in modo razionale.

Aspettare.

Aspetta che passi la sete di vendetta.

Aspetta che ti passi la voglia di chiamare l’avvocato.

Aspetta che ti passi l’incazzatura.

Dopo che smetterai di vedere “rosso”, e tutto diventerà più lucido e chiaro.

La scelta, razionale e giusta, è stata non fare nulla durante il momento emotivo.

Quel che fai durante il momento emotivo è certamente un errore.

Stai fermo. Non fare nulla. Soprattutto, non fare nulla di stupido.

Lezione #2: Ragiona per Scenari Futuri

Se sei riuscito, come me, a non fare nulla di stupido dettato dalla prima fase emotiva, non ti resta che scegliere come agire da ora in poi.

E per aiutarti a decidere, puoi imparare a ragionare per scenari futuri.

Eh sì … come negli scacchi.

Negli scacchi, quando devi scegliere la tua prossima mossa, non puoi non pensare a come reagirà il tuo avversario e quali altre mosse avrà a sua disposizione.

Idem nella vita.

Capire da subito quale sarà la più probabile mossa di quello che potrebbe essere il tuo avversario, ti aiuterà a scegliere la tua prossima mossa in modo che sia focalizzato sull’obiettivo che vuoi raggiungere.

Ecco le possibili mosse che mi sono venute in mente:

  • Gli rigo la macchina
  • Mi faccio giustizia alla vecchia maniera
  • Gli mando la lettera dell’avvocato
  • Avvio il recupero forzoso del credito, anche senza preavviso dell’avvocato
  • Sento l’ex cliente per “dirgliene quattro”
  • Non faccio nulla

Bene … ora che ho elencato tutte le opzioni che mi sono venute in mente, ecco le stesse con le possibili conseguenze e reazioni.

  • Gli rigo la macchina —> mi arrestano. no buono. 😂
  • Mi faccio giustizia alla vecchia maniera —> mi arrestano. no buono. 😂
  • Gli mando la lettera dell’avvocato —> risponderà con la lettera del suo legale, e avviamo un certamente un contenzioso. d’altronde, se non mi ha voluto pagare prima, non mi pagherà (per coerenza con sé stesso) nemmeno dopo la lettera del legale. Vantaggi per me? Forse dopo aver speso altro tempo, risorse mentali, fegato gonfio, e soldi per l’avvocato … e dico forse … recuperò la somma dovuta, che detratto quanto mi sarebbe costato, non rimarrebbe nulla (o quasi). Svantaggi? Tanti. Tempo, risorse mentali, soldi, altro tempo, fegato, ecc… Naaa, bocciata anche questa.
  • Avvio il recupero forzoso del credito, anche senza preavviso dell’avvocato —> idem come il punto sopra.
  • Sento l’ex cliente per “dirgliene quattro” —> in questo caso soddisfo il mio ego. Aahh , che bello. Dopo avergliene detto quattro starò molto meglio. Vantaggi? Soddisfazione temporanea. Effimera. Svantaggi? Ho un nuovo nemico in città 😂
  • Non faccio nulla —> Vantaggi? Non mi arrestano. Non perdo tempo. Non perdo soldi (altri soldi, oltre quelli che non ho già preso). Non perdo fegato dal nervoso. Non ho un nuovo nemico in città. Ma soprattutto, io sono uscito dalla situazione come un signore, e nessuna azione sconsiderata mi farà cambiare reputazione. Svantaggi? Non soddisfo il mio ego.

Fai la cosa giusta.

Fai l’unica cosa smart di questo elenco.

Non fare nulla.

E io non ho fatto nulla.

PS: ovviamente la scelta di come agire, ma fin da subito, dipende da quanti soldi devi recuperare. Per poca roba, agisci in un modo. Se le somme iniziano ad essere importanti, ha senso avviare il contenzioso. Se le somme sono alte, devi recuperarli.

Lezione #3: Non Puoi Evitare Che le Persone si Comportino da Strz, Ma Puoi Scegliere Come Reagire.

Ricorda: la tua vita dipende al 10% da quello che ti succede, e al 90% da come reagisci.

Anonimo

Un’altra lezione importante che puoi imparare è che non puoi evitare il comportamento delle persone.

Puoi fare due cose:

  • agire in modo preliminare per evitare che si comportino da stronz*
  • scegliere come reagire quando si comportano da stronz*

Eh sì, l’unico modo per sperare che non succeda è comportarsi in modo da non dare occasione affinché si comportino da stronz*.

E quando succede, non ha alternativa se non scegliere come reagire.

Nel mio caso specifico, penso di essermi comportato fin dalla prima fase per evitare che il committente facesse lo stronz*, eppure è successo.

Ora non mi rimane che scegliere come reagire; ma se voglio evitare e prevenire determinate situazioni, posso scegliere anche di non avere nessuna reazione se non quella di ignorare e andare avanti.

Lezione #4: Fai Un Esame Di Coscienza e Chiediti Dove Hai Sbagliato

4 Lezioni Smart da Vita Vissuta il caso del cliente furbo - esame di coscienza

E siamo giunti alla fine.

L’ultima lezione, importante, che possiamo apprendere da questa storia è che, passate la fase emotiva e scelto di reagire in modo smart, non ci resta che fare un esame di coscienza per cercare di comprendere dove abbiamo sbagagliato.

Mi sarei potuto comportare diversamente?

Sì.

Forse ho sbagliato all’inizio e non dovevo, come faccio generalmente, cedere alla richiesta di non corresponsione del dovuto.

Ho lavorato, era giusto che fossi pagato così come prevedeva il nostro contratto.

Ritengo, invece, di non aver sbagliato dopo.

Non ho sbagliato ad avviare il contenzioso legale; non ho sbagliato a non chiamare il committente per sfogare la rabbia; non ho sbagliato a scegliere di andare avanti e non farmi il fegato marcio.

Non è facile, ma se ti liberi dei pensieri di vendetta, se ti scegli di non dare peso al mancato riconoscimento del lavoro svolto, se ti liberi del desiderio di “dirgliene quattro”, riuscirai a vivere meglio.

E’ solo un’altra esperienza da mettere a bagaglio.

E ti tolgo dall’imbarazzo: non è il primo o l’ultimo che mi ha fregato, o che proverà a fregarmi.

Posso solo fare ammenda, cercare di capire i miei errori, e nel futuro, agire preliminarmente per evitare che ricapiti.

Un’esperienza simile la puoi trovare anche nei ice casino: quando analizzi le tue azioni e reazioni per capire come giocare meglio. Lì puoi anche imparare a determinare quando correre un rischio e quando trattenersi saggiamente. Un casinò è un luogo dove puoi trovare divertimento e relax in una varietà di giochi e promozioni. Apre le porte al mondo dell’intrattenimento e ti dà l’opportunità di godere di bonus che arricchiranno le tue opportunità di gioco. Questo è un ottimo modo per allontanarsi dalla vita di tutti i giorni e godersi il tempo libero in un’eccitante atmosfera da casinò

E tu, vuoi raccontarmi qualche esperienza con qualche cliente “furbo”? E come hai reagito?

Scrivi nei commenti.

Sono curioso 😁

8 Qualità di un Leader di Successo

Alcune Qualità di un Leader di Successo: conoscerle è importante, per migliorarsi; possiamo (e dobbiamo) fare in modo che ognuna di esse diventi una nostra qualità.

L’unico tratto che accomuna davvero tutti i leader efficaci, se mai ne esiste uno, è la motivazione, una forma di gestione del sé che ci consente di mobilitare le nostre emozioni positive per proiettarci verso un obiettivo.

Daniel Goleman

Quando leggo o sento la parola leader, mi vengono subito in mente i grandi “condottieri” di imprese, quali Steve Jobs, e altra gente la cui faccia finisce nelle frasi motivazionali con espressioni facciali intelligenti di chi ha capito tutto nella vita.

leader di successo

In realtà, possiamo essere dei leader anche nel nostro piccolo mondo: che tu sia il titolare di uno studio tecnico, che lavori come libero professionista e ogni tanto collabori con qualche collega, o che tu sia un dipendente di un ente pubblico o di una società, è indifferente. Conoscere le qualità di un buon leader ci permette di lavorare su quegli aspetti di noi stessi che ci possono portare ad essere persone migliori nel lavoro e nella vita.

Anche se non sei a capo di nessuna azienda, studio o di nessuna unità operativa, avere un atteggiamento finalizzato al miglioramento di sé stessi ti permetterà di avere il giusto approccio per essere una persona migliore: lavorare su noi stessi porta risultati anche nel lavoro.

Le qualità che seguono sono alcune di quelle tratte dal libro di Dale Carnegie “Come diventare un Leader di successo“, del quale vi consiglio vivamente la lettura.

E’ un libro che ho ricevuto in dono da una collega di lavoro.

Io ho la fortuna di gestire alcune piccole realtà e ricevere un libro di questo tipo mi ha fatto molto piacere: è uno di quei libri di crescita personale che io chiamo “libri per conquistare il mondo“, ma nel leggerli ci si rende conto che più che conquistare il mondo altro non si fa che lavorare sul miglioramento di sé stessi.

E se poi, anche se non si conquista il mondo, almeno ci si sente una persona migliore di come eravamo ieri. 😁

1 – I Leader si ispirano a valori forti ed elevati principi etici, si comportano come esempio tanto nella vita privata quanto in quella professionale. Lavorare sodo, ma con etica permette di raggiungere i risultati prefissati. Fare, anziché parlare. Ma non solo l’azione distingue i leader; l’azione è mossa da principi, che mettono al primo posto l’etica e il rispetto, e non il raggiungimento del risultato. Il risultato è solo una conseguenza di una serie di azioni: e che ci crediate o no, si può raggiungere il risultato anche con comportamenti rispettosi e corretti.

2 – Sono proattivi e orientati al risultato. Le azioni che guidano un leader, che come abbiamo visto sono etiche e corrette, sono fortemente orientate al risultato. Un leader è colui che per primo vuole diventare padrone della conoscenza del dominio di interesse, così da poter prendere decisioni guidate dal buon senso.

3 – Hanno ottime capacità di ascolto. Quando penso ad un leader, la prima scena che mi viene in mente è il “OneManShow” che sale sul palco e cambia il mondo presentando l’ultimo modello di cellulare che … udite udite … tra le tante cose che fa … telefona! Wow, il mondo non sarà più lo stesso. In realtà un leader non è solo un comunicatore da palcoscenico; una delle qualità fondamentali di un leader è l’ascolto. Ascoltare e apprendere dall’ascolto è una delle qualità fondamentali: un leader che ascolta, e più in generare una persona che ascolta, è una persona che impara. Se vuoi conoscere l’importanza dell’ascolto, ti consiglio di leggere perché è importante non perdere nessuna buona occasione per stare zitti 🤐

4 – Sotto pressione, dominano le emozioni. Nella vita e nel lavoro ci si trova, spesso, in situazioni complicate. Ci si trova davanti a decisioni non facili da prendere. La capacità di dominare le emozioni sotto pressione (che può venire sia dall’importanza della decisione da prendere in una situazione difficile, sia dalla quantità delle situazioni da gestire) è un aspetto fondamentale per poter essere lucidi e prendere la decisione razionale anche quando “la pancia” direbbe altro.

5 – Hanno un atteggiamento positivo. Sembra scontato da dire, ma l’atteggiamento positivo è una di quelle qualità che un leader ha. Avere il giusto atteggiamento è anche fondamentale per reagire in modo efficace ai contesti: spesso, qualcosa può andare bene o male, dipende solo dal nostro atteggiamento. Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione. Diceva il buon Ford.

6 – Mentalità aperta e accolgono suggerimenti. Anche questa sembra tanto semplice quanto scontata, eppure è qualcosa che non è da tutti. Accogliere suggerimenti, che si sposa con la capacità di ascolto che abbiamo indicato prima, è fondamentale per raggiungere i propri risultati personali e di gruppo. Attenzione: accogliere suggerimenti non significa smettere di pensare e far decidere gli altri. Mentalità aperta e accogliere suggerimenti deve essere quel valore aggiunto che porta quel punto di vista diverso rispetto al nostro che può permetterci di cogliere un’opportunità nuova, un miglioramento, un valore aggiunto che da soli non si riusciva a cogliere. Avere la capacità di accogliere suggerimenti è un forte segno di umiltà, altra dote fondamentale per un buon leader di successo.

7 – Sanno valorizzare i punti di forza di chi li circonda. Alcuni pensano che valorizzare chi li circonda li metterà in ombra. Niente di più sbagliato. I veri leader sono quelli che sanno riconoscere i punti di forza e instaurare nei propri collaboratori la sicurezza, la fiducia, e la capacità di esprimersi al meglio delle proprie potenzialità. Per tornare al sig. Jobs dei cellulari, lui assumeva sempre persone che sapevano fare qualcosa meglio di lui. Solo così un’azienda può crescere in modo sano. Assumendo e valorizzando le qualità e i punti di forza delle persone che ti circondano.

8 – Sono innovatori e non hanno paura di sperimentare nuove idee. Anche questo sembra qualcosa di scontato, eppure qualcuno dalla mentalità aperta non avrà paura di sperimentare qualcosa di nuovo, tanto nella vita quanto nel lavoro. Se fai ogni giorno le stesse azioni, come pensi di poter ottenere risultati differenti? Per ottenere risultati differenti devi cambiare azioni. L’apertura mentale e l’audacia nel provare qualcosa di nuovo sono due ingredienti fondamentali per un buon leader di successo.

La Barca di Chi Preferisce Stare al Sicuro Non Si Allontanerà Mai Dalla Riva.

Dale Carnegie

E tu … hai alcune di queste qualità? Ti aspetto nei commenti 😊