Superbonus Smart #2 – Quadro Economico

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Superbonus Smart #2: Quadro Economico

Il Quadro Economico è necessario per avere una panoramica generale dell’intero lavoro: costruire il Quadro Economico fin da subito consente di avere un approccio smart al Superbonus

Il Pensiero è il lavoro più difficile che ci sia.

Ecco perché così poche persone vengono coinvolte in esso.

Robert Kiyosaki

Seconda puntata di quello che serve per avere un approccio intelligente, smart, al Superbonus 110%.

Oggi vediamo la costruzione del Quadro Economico del Superbonus 110%, e alcuni consigli utili e pratici per avere un Quadro Economico smart ed efficace.

Consiglio n.1 – Quando costruire il Quadro Economico per il Superbonus

Costruire il quadro economico è necessario per il Superbonus.

Non perchè lo chieda qualche ente specifico o perchè sia una documento necessario per realizzare un progetto o un lavoro.

No, è necessario per noi tecnici al fine di tenere sempre sotto controllo l’intervento nella sua globalità.

E’ come se fosse una panoramica dall’alto di quello che, finanziariamente, sarà il vostro progetto del Superbonus.

Quindi, quando andrebbe costruito il Quadro Economico per il Superbonus?

Sono due i momenti fondamentali:

1 – il primo è in fase preventiva, quando stai ancora valutando quali e quanti lavori possono essere effettuati in un immobile. In questa fase non serve essere precisi, ma serve per capire se tutti i costi stimati rientrano o no nei massimali previsti per ogni categoria.

2 – il secondo è in fase di costruzione del computo metrico. Questo è quello forse più importante perchè ci permette in fase di verifica dei congruità dei costi di avere sempre sotto controllo la totale struttura economica del lavoro.

Vediamo questa seconda modalità in dettaglio.

Consiglio n.2 – Per un buon Quadro Economico devi strutturare bene il Computo Metrico

Eh sì, seppur banale, voglio partire da questo consiglio.

Per verificare la congruità dei costi di un Superbonus, sappiamo che è necessario fare un computo metrico basato su prezzari regionali o prezzario DEI.

Il consiglio che mi sento di dare, seppur quasi scontato, è quello di strutturare il computo metrico per categorie e macro-categorie in modo da rispettare i “cassetti” di spesa previsti dal decreto.

Non esiste una regola specifica, ma permettetemi di darvi una struttura che secondo me funziona bene.

Prendiamo un caso di una casa singola:

  • Trainanti
    • Coibentazioni
      • verticali
      • orizzontali
      • coperture non disperdenti
    • Sostituzione impianto di riscaldamento/raffrescamento/acs
  • Trainati
    • Sostituzione infissi
    • Sistemi oscuranti
    • ACS / solare (solo se non integrati nell’impianto di riscaldamento)
    • Fotovoltaico
    • Batterie
    • Colonnina
    • Building automation

Questo è solo un esempio di “struttura” da dare al computo metrico per poter avere

superbonus quadro economico
Esempio di computo metrico strutturato per categorie, finalizzate ad una buona compilazione del Quadro Economico

Come si può evincere dall’esempio di computo metrico indicato in figura, la struttura va a ricalcare esattamente quella che ci servirà per una buona compilazione del quadro economico per il superbonus 110%.

Ho voluto evidenziare che, per ogni intervento, viene costruito il costo imponibile come da prezzario regionale o DEI, a cui viene aggiunta l’IVA a parte.

Vi ricordo, infatti, che i massimali di spesa indicati dal Superbonus 110% si intendono sempre come massimali di spesa comprensivi di iva e spese professionali, pertanto è corretto considerare anche l’IVA per una buona compilazione del quadro economico dell’intervento di Superbonus.

Consiglio n.3 – Oneri professionali. Come calcolarli e dove ripartirli?

Il calcolo preciso degli oneri professionali è una pratica un po’ lunga, e non semplice da affrontare in poche righe.

Ne parleremo in un articolo a parte.

Per ora vi posso dire che per gli interventi nelle case unifamiliari, o in quelle funzionalmente indipendenti (quindi condomini esclusi), possiamo standardizzare l’imponibile degli oneri professionali per i tecnici pari al 20% dell’imponibile dei lavori.

In questo 20% c’è praticamente tutto: dalle attività preliminari, alla progettazione, alla direzione dei lavori, al coordinamento della sicurezza, fino alle asseverazioni finali comprensivi di Attestati di Prestazione Energetica.

Per quanto riguarda la spesa per il visto di conformità fiscale, da corrispondere al Commercialista o altro professionista abilitato, questo può variare non essendo presente un tabellario. Dovrete contattare il professionista abilitato che se ne occuperà per capire quale sarà la sua parcella professionale.

Per ora, è sufficiente sapere che gli importi relativi agli oneri professionali imponibili di chi appone il visto di conformità può variare tra l’1% e il 5% del credito asseverato.

Nell’esempio sottostante potete vedere un esempio di Quadro Economico, derivante dal computo metrico strutturato secondo le indicazioni del paragrafo precedente, con il calcolo lordo dei contributi professionali.

superbonus quadro economico esempio calcolo oneri professionisti

Nell’esempio riportato, al calcolo dell’imponibile per i professionisti sono stati aggiunti la cassa previdenziale, pari al 4% e l’IVA pari al 22%.

Ora che abbiamo stabilito gli oneri professionali (pari alla somma di 37855,45 + 10826,66 = 48682,11 €) dobbiamo ripartirli nei “cassetti” del Superbonus.

Ripartizione Oneri Professionali

Partiamo da un concetto: non esiste una regola definita per effettuare la Ripartizione degli Oneri Professionali.

Non è prevista nel Superbonus: il DL 34/2020 infatti indica solo quelli che sono i tetti di spesa per categoria (es cappotto max 50k, infissi max 54545k, fotovoltaico max 48k, eccetera); tantomeno in altre norme di riferimento troviamo le modalità di ripartizione delle spese; e anche qualora le trovassimo, non vi è nessuna indicazione che queste ripartizioni siano quelle da utilizzare nell’ambito del Superbonus.

Ma allora come possiamo suddividere gli importi professionali?

Esistono diverse modalità, in funzione del professionista con cui parli.

I Proporzionali.

Partiamo dalla prima tipologia i Proporzionali: quelli che ripartiscono le spese in modo proporzionale al costo del lavoro.

Sono la maggior parte dei professionisti che lavorano con il Superbonus 110%.

Partono dall’assunto che, non essendoci indicazioni specifiche, quella più logica (e quindi per loro quella corretta) è una ripartizione proporzionale degli oneri professionali in base agli importi di spesa per categoria derivanti dal computo metrico.

Il vantaggio di questo approccio è che sembra quello più naturale in assenza di indicazioni specifiche da parte del legislatore.

Uno svantaggio è che spesso la ripartizione proporzionale non permette una buona gestione del lavoro, andando a caricare maggiori importi degli oneri professionali proprio in quelle categorie più onerose dove invece ci sarebbe bisogno di dedicare gli importi disponibili alla realizzazione dei lavori.

A chi difende a spada tratta questo approccio, faccio alcune considerazioni:

  • la prima è che non c’è scritto da nessuna parte che sia la modalità di ripartizione corretta
  • la seconda è che la ripartizione proporzionale pura non tiene conto del grado di difficoltà delle prestazioni professionali (progettare un impianto è più difficile che progettare la posa di un infisso, quindi perchè gli oneri di progettazione degli infissi dovrebbero essere maggiori, in valore assoluto, di quelli degli impianti?)
  • la terza è che la norma del Superbonus è finalizzata al risparmio energetico: perchè allora non preferire una ripartizione proporzionale per risparmio energetico ottenuto dalle singole categorie?

Potrei andare avanti ancora tanto. Quel che conta è che le obiezioni sono valide e che rendono il criterio proporzionale non necessariamente il più corretto.

Ciò detto, non significa che sia una modalità errata di ripartizione delle spese professionali nel Quadro Economico del Superbonus.

Gli anarchici.

La seconda categoria di tecnici sono quelli che, in assenza di indicazioni precise dal legislatore, ritengono di poter ripartire le spese nelle singole categorie in base allo “spazio che rimane”.

Per riprendere l’esempio numerico dell’immagine, abbiamo una ripartizione random, in funzione dello “spazio” disponibile.

Pertanto, nelle coibentazioni inseriremo solo 1100 euro, mentre in altre categorie inseriremo importi molto maggiori.

superbonus quadro economico esempio ripartizione oneri professionisti

Non è una pratica errata; non significa che sia nemmeno quella giusta.

Il vantaggio è indubbio: è possibile spalmare gli oneri professionali laddove vi è spazio, trovando sempre (o quasi) un modo per chiudere il quadro economico con gli importi delle singole categorie rientranti nei massimali di spesa previsti dal Superbonus.

Parcellisti.

Questa terza categoria di professionisti sta in mezzo tra la prima e la seconda.

La ripartizione è suddivisa, non necessariamente in modo proporzionale e non necessariamente sena nessun criterio, stando attenti però a suddividere gli oneri professionali almeno per suddivisione di macro categorie.

Spiego: la parcella tecnica viene calcolata suddividendo gli importi tra le due macrocategorie relative ai lavori edili e agli impianti.

La ripartizione avviene suddividendo gli oneri professionali in due, proporzionali a quanto deriva dal calcolo della parcella in due macro categorie

  • lavori edili
  • impianti

Suddivisi gli importi professionali per queste macro categorie, si vanno a ripartire gli oneri in modo “anarchico” stando però attenti a rispettare i massimali previsti per le macro categorie di calcolo della parcella.

Altri ancora, prediligono una modalità ibrida dove la parcella tecnica segue questo criterio, mentre quella del Commercialista segue il criterio proporzionale puro.

Il vantaggio è che sembra una modalità più ortodossa.

Uno svantaggio è che si perde un grado di libertà nella costruzione del quadro economico

Sintesi

Non esiste una modalità corretta, e le altre sbagliate.

Lascio a voi la scelta della modalità che vi sembra più consona.

Io appartengo all’ultima categoria, senza necessariamente rispettare i massimali previsti per le macro categorie.

E questa mia interpretazione deriva dal chiarimento dell’AdE per il quale è stato chiarito che gli importi congrui vanno visti nella loro complessità e non nella loro singolarità, pertanto l’unica cosa che ritengo importante sia non superare i massimali previsti per gli oneri professionali. Quasi anarchico 🙂 .

Per chiudere …

Se volete utilizzare il foglio di calcolo di cui ho postato le immagini per la costruzione del vostro Quadro Economico Superbonus, potete ottenerlo compilando il form sottostante.

Non ho inserito nessuna ripartizione specifica imposta per la ripartizione delle spese professionali, lasciando a voi la possibilità di scegliere come ripartirle secondo la modalità che ritenete corretta.

11 commenti
  1. Carmen
    Carmen dice:

    Quelli che voi chiamate “anarchici” non hanno ragione di esistere. Ci sono stati vari chiarimenti su come devono essere ripartite le parcelle e “nello spazio che rimane” non è contemplato.

    Rispondi
    • Enrico
      Enrico dice:

      Ciao Carmen, grazie per il tuo contributo. Sì, abbiamo visto i vari chiarimenti sulle indicazioni fornite dai vari Enti/Ordini/Associazioni di categoria sulle modalità di calcolo.

      Rispondi
    • Luciano Comelli
      Luciano Comelli dice:

      chiarimenti da parte di chi? Autorità? sono pronunciamenti cogenti?
      Enti/Ordini/Associazioni (come dice Enrico) NON sono fonti del diritto.

      Rispondi
  2. Giorgio
    Giorgio dice:

    Buongiorno,
    gentilmente ho ancora un dubbio su come preparare il computo da inviare all’ENEA.
    La mioa domanda è:
    il Totale dei costi per intervento deve essere quello del preventivo fatto dall’impresa? poi affiancato dai prezzi DEI per verificare la congruità?
    in sostanza per esempio se devo fare il SAL al 30%, ENEA vuole comunque il totale degli interventi, quindi deduco che il computo metrico da allegare all’ENEA non cambia (prezzi preventivo d’impresa con affianco i DEI), quello che cambia è il quadro Economico con la spesa sostenuta?

    grazie mille,
    Giorgio

    Rispondi
    • Enrico
      Enrico dice:

      Ciao Giorgio, l’Enea chiede un computo metrico su base prezzario DEI o prezzario regionale per verificare che la spesa sostenuta per categoria di intervento sia congrua. La congruità della spesa è valtuata per macro-categoria, quindi a nulla rileva se i prezzi dell’impresa sono maggiori in alcune voci, purchè il totale di quella lavorazione (es cappotto) sia inferiore o uguale al totale della stessa lavorazione indicata nel computo.
      Esempio pratico: se nel prezzario di riferimento il ponteggio è quotato a 20 €/mq e l’impresa lo fa pagare 25 €/mq a nulla rileva. La congruità si valuta sulla totalità del costo della coibentazione senza entrare nel merito della singola voce. Quindi se dal computo metrico su base prezzario di riferimento (quello da caricare su Enea) la somma di tutte le voci delle coibentazioni è pari a 40 000 € iva compresa, sarà importante che le fatture dell’impresa non superino quella cifra, affinchè il costo sia considerato congruo.
      Nel caso di superamento, la spesa extra i 40k indicati, si potrà sostenere ma senza beneficiare di nessuna agevolazione fiscale.

      Rispondi
      • Giorgio
        Giorgio dice:

        Buongiorno Enrico,
        grazie per la rapida risposta.
        provo a riassumere per vedere se ho capito:
        il computo contiene per le micro lavorazioni tutti i prezzi DEI (o regionali) ma se aggiungo anche i prezzi unitari dell’impresa è un di più ma non sbaglio, corretto? in sostanza a me hanno fatto la verifica sui singoli prezzi (fortunatamente non ho problemi di congruità).
        In calce ad ogni Macroattività avrò il Totale DEI ed affianco inserisco il Totale Impresa per verifica di congruità (quì senza IVA).
        infine riassumo i totali con IVA (con spalmati anche i costi dei professionisti) per verificare che stiano sotto i massimali imposti. ciò che va sopra lo pago.
        Fin qui è corretto?

        una domanda: per gli infissi + Porte blindate mi è stata fatta la congruità per singolo infisso e su alcuni potrei essere non congruo. E’ fattibile anche calcolando il totale dei costi e dividendolo semplicemente per il totale dei mq senza dover asseverare ogni singolo infisso?

        grazie ancora,
        Giorgio

        Rispondi
        • Enrico
          Enrico dice:

          ciao Giorgio,
          per la prima parte sembra tutto corretto.
          Aggiungere i prezzi dell’impresa è “un di più”, ma non sbagli.
          per la seconda domanda (infissi) si deve asseverare il totale, non il singolo.

          Rispondi
  3. Peppe
    Peppe dice:

    Buongiorno, è possibile che la spese del commercialista che rilascia il visto di conformità resti fuori dal massimale di spesa? grazie

    Rispondi

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